RAVENNA – Il porto di Ravenna non può “rendersi complice del massacro che si sta compiendo a Gaza e non intendo in nessun modo alimentare il traffico di armi che contribuisce, ogni giorno, ad accrescere il numero di vittime”. Con queste parole il sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni chiede chiarimenti al ministro dei Trasporti, Matteo Salvini riguardo le notizie diffuse oggi, martedì 2 settembre, relative “all’accertamento di responsabilità rispetto all’eventuale transito di armi dal porto” ravennate e sul progetto Undersec.
“STOP AL PROGETTO UNDERSEC E ACCERTARE RESPONSABILITÀ SUL TRANSITO DI ARMI”
Il primo cittadino, in una lettera al ministro, si dice infatti “estremamente preoccupato” per le notizie uscite in queste ore che parlano appunto del transito di armi dal Candiano verso Israele. E chiede lumi a Salvini sulla prosecuzione della partecipazione del porto al progetto col ministero della Difesa Israeliano, al progetto Undersec (ottobre 2023-settembre 2026) riguardante l’implementazione di tecnologie per la sicurezza marina e sottomarina nei porti. Di certo per il sindaco “è giunto il momento di terminare la collaborazione con un ministero che, mentre lavora con le istituzioni europee, si macchia ogni giorno di crimini verso persone innocenti”. Allo stesso tempo, il primo cittadino chiede “una verifica e l’accertamento delle responsabilità se, come sembra, a fine giugno dal porto di Ravenna sono transitate armi destinate ad Haifa e quindi dirette in Israele”.
“SANZIONI AL GOVERNO ISRAELIANO”
Ravenna è città Medaglia d’oro al Valor Militare per la Resistenza e qui il Consiglio comunale ha approvato una mozione per il riconoscimento dello stato di Palestina. Anche per questo “ritengo che il nostro Paese non debba partecipare né direttamente, né indirettamente, alla fornitura di armi e auspico sanzioni precise nei confronti del governo israeliano, che si macchia di questi crimini e allontana ogni giorno di più le prospettive di pace e la legittimazione di due popoli in due stati”, afferma Barattoni.Il sindaco di Ravenna sottolinea di credere “nei valori della pace e del diritto internazionale. Io, come del resto ha fatto lei- dice a Salvini- ho prestato giuramento e promesso fedeltà alla Costituzione Italiana, di cui voglio ricordare l’articolo 11: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
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