ROMA – Yulia Navalnaya rompe il silenzio e rilancia le accuse più pesanti: Alexei Navalny non è morto per caso in una colonia penale, è stato avvelenato. Lo sostiene in un video diffuso su YouTube, dove racconta di aver fatto analizzare all’estero campioni biologici del marito, grande oppositore di Putin. Due laboratori, in due paesi diversi, avrebbero confermato in modo indipendente la presenza di veleno.
Nel video Navalnaya mostra foto della cella, ricorda l’ultima lettera ricevuta, un giorno prima della morte, e denuncia l’indifferenza delle autorità russe davanti ai sintomi di malessere. Poi l’accusa diretta: “Vladimir Putin è responsabile dell’omicidio di mio marito”.Nessuna prova pubblica per ora, solo la richiesta che i laboratori rendano note le analisi.
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