venerdì, 26 Settembre , 25

Ilaria Salis, Tajani: “Voteremo per revoca immunità”

(Adnkronos) - "Non voteremo per la conservazione dell'immunità, perché i reati che ha commesso sono stati commessi prima di diventare parlamentare. Noi siamo garantisti sempre e poiché siamo garantisti rispettiamo le regole". Lo ha detto il leader di Fi e vicepremier, Antonio Tajani, dal palco della festa del partito a Telese Terme (Benevento), a proposito

“Netanyahu criminale pazzo”: lo striscione al Nuovo Sacher, il cinema di Nanni Moretti

(Adnkronos) - Nanni Moretti torna a prendere posizione contro la politica del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. All'ingresso del cinema Nuovo Sacher a Roma - sala di proprietà del regista e attore - è affisso uno striscione rosso con la scritta bianca "Netanyahu criminale pazzo", che Moretti ha voluto esporre in segno di protesta, come

Imperia, ragazzo senza braccia prende la patente guidando con i piedi: “Ho fatto pratica per sei anni”

(Adnkronos) - Ci sono voluti sei anni di pratica ma ora Nicholas Deplano ce l'ha fatta: è riuscito a superare l'esame per ottenere la patente di guida nonostante non abbia le braccia. Il ventiquattrenne di Badalucco, in provincia di Imperia, infatti è nato senza arti superiori e ha imparato a guidare usando i piedi. Un

Ilaria Salis: “Orban mi diffama, persecuzione spietata”

Dall'Italia e dal MondoIlaria Salis: "Orban mi diffama, persecuzione spietata"

(Adnkronos) – Se Ilaria Salis venisse riconsegnata all’Ungheria verrebbe sottoposta ad una “persecuzione spietata” da parte del goveno ungherese, che prosegue anche oggi ad opera del primo ministro Viktor Orban, che continua a “diffamarmi, chiamandomi terrorista”. Lo sottolinea la stessa eurodeputata di Avs, in conferenza stampa a Bruxelles, dopo il voto di ieri nella commissione Juri, che ha votato a stretta maggioranza contro la rimozione della sua immunità. 

Per Salis, “senza un presupposto democratico condiviso, ogni procedura inevitabilmente perde significato e validità. La commissione” Juri del Parlamento “ha riconosciuto ciò che è evidente a chiunque osservi senza pregiudizi: in Ungheria lo Stato di diritto è gravemente compromesso e la magistratura non è più indipendente, come anche lo stesso Parlamento Europeo ha più volte rilevato”.  

E “io, in un simile contesto, sarei sottoposta ad una persecuzione certa e spietata. Questa persecuzione – sottolinea – non è un’ipotesi: ne sono già stata vittima nei 15 mesi di detenzione preventiva, trascorsi in condizioni disumane, sulla base di accuse pretestuose e mai verificate”. 

Per Salis, “l’accanimento, motivato da ragioni ideologiche, non è mai cessato. Anzi, continua tuttora: il governo ungherese, per bocca dello stesso Orban, non smette di diffamarmi, chiamandomi terrorista e minacciando di sbattermi in galera. Tutto questo senza nemmeno la decenza di attendere un verdetto, violando così il principio elementare della presunzione di innocenza, che è alla base di ogni Stato di diritto degno di questo nome”.  

Stato di diritto che, “evidentemente”, continua, non è “alla base di una democrazia illiberale, come la definisce compiaciuto Orban. Non è alla base di una democratura, come la definiscono invece gli scienziati politici. Da quando sono stata eletta al Parlamento Europeo – nota – l’odio del regime nei miei confronti si è ulteriormente intensificato”.  

Per l’eurodeputata, “non è un caso che la richiesta di revoca della mia immunità sia stata trasmessa il giorno successivo al mio intervento in plenaria, proprio di fronte a Orban. Non è un caso che, quando prendo parola in Aula, vengo aggredita con insulti e diffamazioni dal gruppo dei Patrioti, soprattutto dai deputati ungheresi di Fidesz. E non è un caso che il portavoce di Orban”, Zoltan Kovacs, “abbia ripetuto più e più volte che il mio posto sarebbe la prigione, non il Parlamento. Tutto ciò dimostra una volontà precisa di screditarmi in quanto eurodeputata, attraverso il metodo della diffamazione e della minaccia”, conclude.  

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