Il viceprefetto Fernando Mone
La programmata chiusura temporanea del termovalorizzatore di Acerra fino al 12 ottobre per manutenzione porterà sul territorio altri “rifiuti pressati”
Indetta per lunedì prossimo una conferenza stampa al Comune
di Antonio Parrella
CAIVANO. Un secco no allo “sbarco” sul territorio di altre 15mila tonnellate di ecoballe, dovuto alla temporanea chiusura per la manutenzione del termovalorizzatore di Acerra, arriva anche dalla commissione straordinaria che amministra il Comune, formata dai vice prefetti Fernando Mone e Giovanni Cirillo e dal dirigente Roberto Andracchio, che scende in campo con forza al fianco dei cittadini con l’obiettivo di impedire senza mezzi termini il deposito di altre decine di tonnellate di balle di “rifiuti pressati” nella zona Asi di Pascarola. Un quantitativo enorme che, inesorabilmente, va ad aggiungersi alle migliaia di altre tonnellate già stoccate nella medesima area da diversi anni e più volte oggetto di vivaci proteste per la loro mancata rimozione. Ecoballe ritenute fonte di ulteriore inquinamento ambientale. Pertanto è stata convocata una conferenza stampa per lunedì prossimo (ore 10.30), presso la sede del Municipio di via De Gasperi, per esprimere la netta contrarietà ad ulteriori utilizzazioni del territorio. Dice il viceprefetto Mone: “la prevista localizzazione delle tonnellate di ecoballe, che si affiancherebbe a quelle già preesistenti e mai rimosse, oltre a degradare ulteriormente il territorio, tristemente denominato come terra dei fuochi, potrebbe realmente spingere anche le aziende presenti ad abbandonare la zona industriale, già gravata da serie problematiche ambientali ed igienico-sanitarie, innescando così anche un ulteriore e preoccupante problema di carattere occupazionale”. Dagli ultimi dati rilevati si contano nella cittadella produttiva di Pascarola circa 110 aziende in attività, con quasi 5000 lavoratori, rappresentando così una delle realtà produttive più consistenti della Provincia di Napoli, non solo per il fatturato, ma anche per la presenza di aziende di rilevanza nazionale e sovranazionale tra cui Unilever (ex Algida), Ergom e Ppg. I commissari prefettizi hanno inviato anche una missiva a Regione, Provincia e Prefettura, nella quale hanno richiesto una valutazione diversa da quella adottata individuando la città di Caivano per il conferimento di altre ecoballe. “La scelta di Caivano appare inopportuna – si legge nella nota della triade commissariale – per le gravi ripercussioni ambientali sul territorio, peraltro già oggetto di indagine da parte della Procura di Napoli Nord per i dati resi noti dall’istituto superiore della sanità, inerenti ad un eccesso di mortalità rispetto alla media regionale”. Inoltre nella conferenza dei servizi di martedì scorso in Regione è stata confermata la scelta di Caivano quale sito di conferimento delle ecoballe senza neanche interpellare il Comune. “Caivano – aggiunge Mone – negli anni precedenti ha già sacrificato il proprio territorio in occasione delle pregresse emergenze nel settore dei rifiuti. Pertanto la commissione straordinaria si riserva di valutare ogni consentita iniziativa presso le competenti sedi istituzionali al fine di assicurare, nel modo più adeguato, l’integrità, l’ordine, l’assetto igienico-sanitario e la sicurezza pubblica nel territorio caivanese”.