Un Workshop unico in Campania e altamente tecnologico, si è tenuto a Napoli presso l’ospedale Fatebenefratelli, dove ginecologi, ostetrici e neonatologi, provenienti dalle diverse città d’Italia, sono stati coinvolti grazie all’uso dei manichini ad alta fedeltà, nella riproduzione del meccanismo del parto toccando così, tutte le linee guida della sala parto, dalla mamma al bambino, compreso tutte le imprevedibili criticità che potrebbero interessare il neonato e la madre al momento della nascita.
I Presidenti del Congresso, il ginecologo Pietro Iacobelli, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio in via Manzoni e Giuseppe De Bernardo, neonatologo dell’ospedale, hanno formato un team che ha messo a confronto gli specialisti dell’area ginecologica, ostetrica e neonatologica.
Un numero ristretto di partecipanti diviso in piccoli gruppi, assistito anche da medici anestesisti, ha avuto la possibilità di allenarsi in una sala parto realistica dove sono stati simulati casi clinici difficili, con criticità e complicanze sui pazienti che purtroppo, potrebbero verificarsi occasionalmente almeno qualche volta nella vita.
I manichini tecnologici e all’avanguardia, grazie a un sistema di comando computerizzato e controllato a distanza, hanno riprodotto tutti i sistemi vitali durante il parto come, le variazioni di frequenza del battito cardiaco, la pressione arteriosa o difficoltà respiratorie, interagendo con i corsisti come nella realtà compromettendo così volutamente, il lavoro del medico.
L’obiettivo del workshop, è stato quindi quello di addestrare in modo assolutamente reale il personale ospedaliero, aiutandolo a risolvere velocemente e con distacco, tutte le casistiche complicate che potrebbero presentarsi durante la nascita per rendere in questo modo, la sala parto sempre più efficiente e sicura, grazie a medici specializzati.
“Tutti i medici, dai più giovani ai più esperti” – ha dichiarato Iacobelli – “necessitano, di formazioni continue ed essere sempre pronti ad affrontare un lavoro di squadra”.
“Bisogna portare le esperienze nei convegni e nei corsi di formazione” – continua Iacobelli – “e dopo aver applicato la pratica, bisogna discuterne le casistiche trovando le soluzioni”.
Anche il De Bernardo, sostiene che sia in ostetricia e sia in neonatologia, come in terapia intensiva neonatale, si ricade spesso nella medicina di emergenza e urgenza e occorre per fronteggiare i pericoli, allenarsi costantemente per affrontare quell’unico caso su mille che potrebbe presentarsi nella vita e che richiede una rianimazione spinta in modo, da non trovarsi mai nella condizione di dover commettere errori.
Per ovviare a tale problema, De Bernardo, invita i medici a sbagliare intenzionalmente quando si è in sicurezza ossia, quando si è in simulazione ad alta fedeltà per acquisire l’esperienza necessaria fatta di pratica sui pazienti.
Sono stati approfonditi nel convegno, temi importanti come: la rianimazione neonatale in sala parto, argomenti inerenti alla gestione della nascita pretermine, dalla sala parto alle strategie ventilatorie non invasive, argomenti sulla nutrizione in particolar modo, in relazione con la BPD, le tematiche sull’allattamento materno e il latte di “Banca” donato, con tutti i vantaggi che ne derivano.
La prima sessione “Controversie nella gestione Ante, Intra e Post Partum” è stata moderata da Giovanni Chello, Davide De Vita, Pietro Iacobelli e Raffaello Rabuano.
La seconda sessione, sul tema “Neonato pretermine: quali strategie”, è stata moderata da Massimo Agosti, Marcello Napolitano, Francesco Raimondi.
La segreteria scientifica è stata affidata a Flavia Barbieri, Monica Colonna, Sonia Di Lena e Violante Fonterico.
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