NAPOLI. Prelievo di organi “ad ostacoli” quello effettuato all’ospedale del Mare, grazie alla generosità della famiglia di un giovane uomo che ha scelto di donare gli organi del congiunto. M.Z. di 37 anni, investito giovedì scorso sulla sua bici elettrica ed abbandonato per terra da un pirata della strada, in località “Montagna spaccata”.
Un tragico destino al quale si è tentato di porre rimedio con una disperata corsa verso l’ospedale, con un primo accesso al Pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Napoli, dove i sanitari hanno deciso di trasferire lo sfortunato 37enne all’Ospedale del Mare.
Qui è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, ma a nulla sono valsi i tentativi e gli sforzi dei medici per rianimarlo. Alla fine anche l’anestesista e coordinatore locale, il dottor Pasquale De Rosa, che ha sovraordinato ad ogni attività di rianimazione, si è dovuto arrendere, constatando il decesso dell’uomo e l’avvenuta morte cerebrale.
Nonostante l’assenso dato dalla famiglia al prelievo di organi, l’iter per l’espianto non poteva essere avviato, perché la salma era stata sottoposta a sequestro giudiziario.
Da qui l’immediata attivazione della macchina regionale che, d’intesa col Centro regionale trapianti, attraverso la dottoressa Mariarosaria Focaccio (nella foto di copertina), responsabile per la donazione degli organi Tessuti e Cellule della Regione Campania, ha subito interloquito con l’autorità giudiziaria nel tentativo di superare l’impasse.
Grazie all’interessamento dell’avvocato generale della Repubblica, Antonio Gialanella, e con il decisivo intervento del procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo, questo tentativo è stato coronato dal successo e si è così proceduto al prelievo degli organi del deceduto. Ora diverse vite potranno così, essere salvate. In particolare, saranno impiantati su più malati reni, cuore e fegato della giovane vittima della strada. Il tutto grazie alla generosità della famiglia del donatore.