giovedì, 12 Settembre , 24

Ridere cura l’occhio secco, la ‘terapia del sorriso’ funziona come un collirio

(Adnkronos) - Ridi che ti passa. Saggezza popolare, ma anche verità scientifica. "La terapia della risata potrebbe essere efficace come il collirio nel trattamento iniziale dei sintomi della malattia dell'occhio secco": fastidio oculare, rossore, irritazione e prurito, disturbi che interessano secondo le stime circa 360 milioni di persone nel mondo. Lo suggerisce uno studio cinese…

Vaiolo scimmie, lo studio: singola dose di vaccino previene Mpox in 58% casi

(Adnkronos) - Una singola dose del vaccino anti-Mpox - già vaiolo delle scimmie - della danese Bavarian Nordic (Modified vaccinia Ankara-Bavarian Nordic, Mva-Bn) ha un'efficacia del 58% nel proteggere dall'infezione che l'Organizzazione mondiale della sanità ha nuovamente dichiarato emergenza sanitaria pubblica internazionale, per i timori legati alla rapida diffusione di un nuovo ceppo virale in…

Maltempo oggi, allerta meteo arancione in Lombardia: pioggia da Milano a Roma

(Adnkronos) - Prove di autunno oggi, giovedì 12 settembre 2023, con la robusta spallata del maltempo: pioggia con allerta meteo arancione e gialla, con rischio di nubifragi dal Nord al Centro, e calo delle temperature da Milano a Roma complici forti raffiche di vento in un quadro meteo che domani si allargherà anche al Sud. Riflettori…

Amazzonia, Wwf: da inizio anno 30.000 roghi, a rischio biodiversità

AttualitàAmazzonia, Wwf: da inizio anno 30.000 roghi, a rischio biodiversità

Più del doppio della media degli anni passati anche per la siccità Roma, 5 set. (askanews) – In Amazzonia il 2024 è un anno di nuovi tristi record. Il Brasile ha registrato oltre 110.000 incendi dall’inizio del 2024, segnando il numero più alto dal 2010 e un drammatico aumento del 76% rispetto allo stesso periodo nel 2023, secondo l’Istituto brasiliano di Ricerche Spaziali (INPE). Oltre un terzo di questi incendi si è verificato proprio nella foresta amazzonica, spesso definita il “polmone verde del Pianeta”: questo numero è il più alto dal 2005 e ben il doppio di quello registrato nel 2023. Vista la gravità della situazione, un giudice della Corte Suprema brasiliana ha ordinato il governo brasiliano a mobilitare un “contingente maggiore” di forze militari per combattere gli incendi. A puntare i riflettori sulla situazione in cui versa polmone verde è il Wff, in occasione della Giornata mondiale d’azione per l’Amazzonia che coincide con il 5 settembre.
L’Amazzonia è la più grande foresta tropicale sulla Terra: oltre 550 milioni di ettari che ospitano il 10% della biodiversità globale, tra cui oltre 40.000 specie di piante e migliaia di specie animali. Inoltre, la capacità dell’Amazzonia di immagazzinare oltre 75 miliardi di tonnellate di carbonio è cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico. Il degrado di questa foresta metterebbe a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi globali di limitare il riscaldamento a 1,5°C, rendendo urgente la necessità di proteggere e preservare questo prezioso ecosistema.
Il collasso dell’ecosistema amazzonico – prosegue il Wwf – è accelerato anche dalla siccità estrema dovuta alla crisi climatica che prosegue dal 2023: in 13 dei 20 bacini pluviali brasiliani le precipitazioni sono state molto inferiori della media, rendendo così la vegetazione più secca e infiammabile e quindi rafforzando l’intensità degli incendi e anticipando il loro picco, solitamente atteso a settembre, mese nel quale la situazione potrebbe, infatti, ancora peggiorare. Il 99% dei roghi sarebbe comunque stato innescato dall’uomo. Negli ultimi 50 anni, circa il 17% della superficie della foresta amazzonica – equivalente a una superficie grande due volte l’Italia – è stato distrutto: se questa tendenza raggiungerà il 20-25% della foresta, l’Amazzonia potrebbe trasformarsi in una savana arbustiva nel giro di pochi decenni.
Una situazione estremamente critica che richiede un’azione immediata e coordinata a livello globale. La distruzione di una delle risorse naturali più vitali del pianeta come l’Amazzonia avrebbe conseguenze devastanti per la biodiversità, per le popolazioni indigene che vi vivono nonché comprometterebbe irrimediabilmente la lotta contro il cambiamento climatico. Purtroppo, poi, l’allarme non scatta solo per l’Amazzonia: sia in Cerrado che in Pantanal -la zona umida più vasta del mondo che ospita migliaia di specie di cui alcune a rischio estinzione- è stata registrata una delle più gravi stagioni degli incendi che ha colpito circa il 15% della sua superficie totale, causando la morte di migliaia di animali e minacciando l’habitat di specie cruciali come giaguari, ocelotti, tapiri sudamericani, alligatori, scimmie, ara giacinto e anaconda.
Il Wwf è coinvolto in diversi progetti per preservare la foresta amazzonica in Brasile, Perù e Guyana, ad esempio sviluppando la rete di aree protette nella regione amazzonica, monitorando lo stato di conservazione di specie chiave e minacciate come il giaguaro e il delfino rosa del Rio delle Amazzoni e favorendo una produzione sostenibile di prodotti quali la gomma per portare benefici socioeconomici alle comunità locali e i popoli indigeni e per contrastare la deforestazione causata solitamente dalla produzione di commodities come appunto gomma, caffè, olio di palma, cacao e soia.
(Credit: Andre Dib WWF-Brazil)

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