di Francesco Gallo
Ieri, in videoconferenza, la commissione Bilancio di Palazzo San Giacomo ha esaminato la situazione finanziaria di Anm, con la partecipazione dell’amministratore unico, Nicola Pascale, e del vicesindaco e assessore al Bilancio Enrico Panini. La situazione dell’azienda è palesemente difficile: durante gli scorsi mesi di marzo ed aprile, infatti, ANM ha accumulato perdite per complessivi 9milioni di euro.
L’amministratore unico, in particolare, ha evidenziato che durante il lockdown l’azienda ha comunque fornito il servizio di trasporto pubblico locale, sia pure ridotto del 50 per cento, e ha attivato la cassa integrazione per 569 dipendenti le cui funzioni non potevano essere svolte, come, ad esempio, gli addetti al controllo dei titoli di viaggio.
Dei dipendenti in cassa integrazione, con l’avvio della Fase 2, una cinquantina sono poi rientrati in servizio per regolamentare l’incarrozzamento nel rispetto delle norme nazionali che impongono limiti tassativi per l’accesso ai mezzi pubblici: 125 persone a treno nelle metropolitane; 40 persone a treno nelle funicolari; 20 persone ad autobus.
Se poi c’è stata una compensazione tra mancati introiti e minori spese, ha spiegato Pascale, un bilancio complessivo si potrà fare solo in seguito, tenendo conto che bisogna aggiungere anche le maggiori spese sostenute dall’azienda per la sanificazione e per l’acquisto di DPI. Uguale sorte negativa per i dati delle strisce blu: tra marzo e aprile sono stati incassati solo 10mila euro, l’equivalente di un solo giorno di attività a pieno regime. Sul piano economico e finanziario, l’amministratore unico ha precisato che il bilancio 2018 dell’azienda era stato chiuso in attivo e che il 2020 era iniziato bene per l’azienda.