Alla BTMA Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum si terrà la presentazione di “ArcheoPugliAbile, il patrimonio sommerso alla sfida della valorizzazione e dell’accessibilità subacquea dei non vedenti”, il progetto pilota che ha al timone la Regione Puglia, l’UIC-Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti onlus e l’associazione ASBI-Albatros-PaoloPinto-Scuba Blind International, l’organizzazione che da 17 anni si occupa di subacquea per non vedenti a livello internazionale e che ha fatto di sostenibilità e fruibilità delle immersioni subacquee per tutte le forme di disabilità – specializzandosi in quella visiva – il proprio emblema, dopo aver messo a punto, perfezionato e continuamente aggiornato un metodo formativo unico nel suo genere, di enorme successo, basato in estrema sintesi sull’orientamento mirato delle facoltà di visione e memoria tattile dei sub non vedenti, in modo che possano apprendere a fare immersioni esplorative e perlustrative sotto il profilo naturalistico, ottenendo i più elevati standard di autonomia motoria e cognitiva possibili per loro, raggiungendo così la pariteticità con i sub normo-dotati e in maniera perfettamente integrata con questi.
ASBI, con i suoi partner istituzionali, nel contesto di questa Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico intende perciò valorizzare i siti definibili per proprie caratteristiche ambientali come veri e propri “musei sommersi”, promuovendo la concreta possibilità di un’autentica subacquea archeologica, da condurre in una condizione di autonomia controllata e guidata, in modo tale da fornire ai disabili un’esperienza subacquea unica in Italia e forse al mondo.
Tale modello ambisce infatti a risultare una best practice esportabile in altre aree e regioni italiane e (almeno) mediterranee. Il progetto pilota ArcheoPugliAbile mira così anche a superare le sporadiche esperienze realizzate finora, finalizzate sì a valorizzare e rendere accessibili i siti archeologici subacquei, ma che si sono limitate a collocare targhe in Braille con traduzione che, affiancate alla targa originale, fornissero una spiegazione dell’opera sommersa. Tutt’al più si è assistito alla deposizione sul fondale di un cavo guida che potesse mantenere tracciato il percorso da eseguire e al quale magari vincolare il sub non vedente, ma conseguendo al contempo una sua limitazione esplorativa, col risultato di ghettizzarlo in un percorso creato solo per lui.
La filosofia di ASBI, com’è ormai noto ai più, sta diametralmente all’opposto ed è forse questa la base dell’esplosivo successo che ha saputo finora ottenere: e di fatto i sub non vedenti formati in ASBI risultano perfettamente in grado di muoversi su qualunque percorso sommerso, senza vincoli né limitazioni spaziali, se non quelle imposte dalle caratteristiche dell’immersione stessa, esattamente come il proprio compagno-guida e alla pari con ogni altro sub normo-vedente.
È così, con l’efficacia dei suoi contenuti e del suo bagaglio esperienziale che ASBI in ArcheoPugliAbile contribuirà all’obiettivo generale di migliorare la fruibilità, le informazioni e i servizi in siti naturalistici e storico-archeologici subacquei, promuovendo altresì le destinazioni turistiche che dispongono di un’offerta di turismo accessibile.
«Abbiamo già svolto il primo step con la Regione Puglia, è consistito in un primo corso per 4 archeologi subacquei – ci confermano dallo staff di ASBI, per poi anticiparci che – il secondo sarà quello di un corso di archeologia subacquea per sub non vedenti. Proprio nel mezzo, a cavallo di queste due iniziative didattiche, abbiamo pensato di partecipare a questa BTMA…tanto per mantener fede al nostro agire consueto, che è quello di esporre cose fattibili per averle già provate e prospettive quindi realizzabili per tutti, toccabili con mano – è proprio il caso di dirlo – già adesso!»
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