sabato, 7 Settembre , 24

Rita dalla Chiesa: “Mi sono pentita di aver lasciato Fabrizio Frizzi”

(Adnkronos) - Rita dalla Chiesa, ospite di 'Storie di donne al bivio' di Monica Setta, racconta il suo rapporto con Fabrizio Frizzi, morto nel 2018 dopo una lunga malattia. I due sono stati sposati dal 1992 al 1998. La conduttrice e parlamentare di Forza Italia racconta nella puntata, in onda lunedì 9 settembre in prima…

Ucraina, Zelensky: “Ho un piano, voglio condividerlo con Biden”

(Adnkronos) - "Ho preparato un piano e voglio condividerlo con il presidente in carica degli Stati Uniti perché ci sono alcuni punti che dipendono dall'America". E' quanto ha detto il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky in un'intervista alla Rai, rilasciata in occasione del forum Ambrosetti di Cernobbio. "Spero che avrò l'occasione di far vedere questo piano…

Imprese, studio Teha con Philip Morris: investire in competenze e digitalizzazione per rilancio produttività

(Adnkronos) - Nel mondo è in corso una vera e propria rivoluzione industriale data dall’integrazione pervasiva delle tecnologie digitali in azienda, che oggi accelera ulteriormente grazie all’intelligenza artificiale. Questa centralità di tecnologia e innovazione rende necessario sviluppare un nuovo paradigma nella relazione tra uomo e tecnologia: la società 5.0, dove la tecnologia non è più…

Armando Testa a Ca’ Pesaro, l’artista (vero) nel pubblicitario

Video NewsArmando Testa a Ca' Pesaro, l'artista (vero) nel pubblicitario

Retrospettiva a Venezia, nel segno del “lusso dell’ambiguità”

Venezia, 17 giu. (askanews) – Una grande monografica che ricostruisce la carriera di Armando Testa, con le più celebri delle sue creazioni pubblicitarie, ma anche una consapevole immersione nella forza del suo lavoro come artista che, con il senno di poi, possiamo dire essere stato spesso in anticipo sui tempi. Ca’ Pesaro a Venezia apre le sue grandi sale all’ippopotamo Pippo e ai manifesti che hanno fatto la storia del costume popolare, ma pure a grandi murales e fotografie ossessive. A curare l’esposizione anche la moglie Gemma De Angelis Testa.”Nonostante abbia seguito tutte le mostre di mio marito – ha detto ad askanews – ogni volta è un’emozione fortissima. Questa in maniera particolare perché ci ha lavorato anche un curatore straniero, inglese, un direttore di un museo, che comunque ha portato qualche cosa che non c’era forse nelle altre mostre. Una leggerezza, una freschezza, tantissime cose. Trovo che la mostra sia molto commuovente, quindi c’è lui, ma c’è lui oggi”. Alla curatela ha lavorato anche Tim Marlow, direttore del Design Museum di Londra. “È il genio di Testa – ci ha detto – può prendere qualcosa e farne un punto molto specifico, ma ha anche una risonanza universale. È un’intelligenza visiva, una poesia visiva. Lui inizia a fare l’artista da graphic designer e le due cose sono molto collegate”. La sensazione più forte, pur a fronte delle icone storiche entrate nell’immaginario collettivo, è che la mostra trasporti lo spettatore non nel passato, ma in un presente che guarda anche al futuro, dal punto di vista della pratica, così come della consapevolezza sociale del lavoro creativo. Elisabetta Barisoni, direttrice di Ca’ Pesaro: “Assolutamente Armando Testa – ci ha spiegato – ha anticipato l’idea che non ci sia una soluzione di continuità tra le discipline, che per noi, intendo noi dalla generazione mia in poi, è abbastanza scontato. Per questo poi Armando Testa piace tantissimo anche ai giovani, che non lo hanno vissuto in televisione, non hanno vissuto nelle pubblicità, nei jingle, nei manifesti. veramente ha portato a un’altra dignità l’idea del creativo, del grafico, del pubblicitario”.”Non si sentiva un pubblicitario – ha chiosato Marlow – si poteva permettere il lusso dell’ambiguità, e con l’ambiguità giocava con l’arte, ma ha sempre giocato anche con la pubblicità”. E il gioco funziona, è accattivante e strano, alcune sale sono rassicuranti, altre mettono più a disagio e in questo intreccio di ambiguità, appunto, la mostra veneziana diventa interessante e viva.

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