Nella foto, da sinistra, il professore Giovanni Messina dell’Università degli Studi di Foggia e il professore Marcellino Monda dell’Università Vanvitelli di Caserta
Il primo autore dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Molecular Science, è il fisiologo campano dell’Università degli Studi di Foggia Giovanni Messina, specialista in Scienza dell’Alimentazione
di Antonio Parrella
CASERTA. Una dieta ricca di antiossidanti per combattere il Covid-19. E così la sinergia tra l’Università degli Studi di Foggia (diretta da Pierpaolo Limone) e l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” (retta da Giuseppe Paolisso) ha portato ad un’importante ipotesi, pubblicata sulla rivista scientifica International Journal of Molecular Science (il primo autore dello studio è il dottore Giovanni Messina, fisiologo campano dell’Università degli Studi di Foggia e specialista in scienza dell’alimentazione).
Lo studio, che ha visto in campo vari team di ricerca, pone la dieta come un valido presidio coadiuvante sia per prevenire che per curare l’infezione da Covid-19. Tra l’equipe a lavoro anche quella di Fisiologia del professore Giuseppe Cibelli dell’Università degli Studi di Foggia e quella del professore Marcellino Monda dell’ateneo casertano.
“Alcune ricerche – spiega il professore Monda, fisiologo e presidente del corso di medicina e chirurgia dell’università vanvitelliana – suggeriscono che la mortalità per Covid-19 potrebbe essere dovuta alla “sindrome della tempesta di citochine”, attivata da questo nuovo virus, considerando che i livelli plasmatici di alcune citochine sono più elevati nei pazienti deceduti rispetto a quelli guariti. Pertanto nella terapia dell’infezione da coronavirus si utilizzano anche i farmaci inibitori delle interleuchine. Ma è stato dimostrato che gli acidi grassi omega-3 ed i polifenoli svolgono un ruolo chiave nella riduzione della sintesi delle citochine pro-infiammatorie. E proprio partendo da questi presupposti è nata l’idea che un intervento dietetico possa essere utile per prevenire l’infezione da coronavirus o per migliorare il decorso della malattia, agendo sui meccanismi della tempesta di citochine”.
L’ipotesi si è focalizzata sulla possibilità di utilizzare una dieta ricca di omega-3 e di polifenoli, come quella che prevede pesce ed olio extravergine di oliva. Una delle diete ricche di pesce è l’anglosassone “fish diet”, che utilizza poco l’olio extravergine di oliva, condimento scarsamente usato dalle popolazioni non appartenenti al bacino del Mediterraneo. Invece nelle aree rivierasche di tale bacino la tradizione culinaria è ricca di pesce azzurro e di olio extravergine di oliva.
“Perciò – sottolinea il professore Giovanni Messina – alici, sarde, sgombri, eccetera, condite con olio extravergine di oliva, possono essere “piatti terapeutici” antiCovid-19 (per approfondire l’argomento si può visitare il sito della suddetta rivista scientifica alla pagina web: https://www.mdpi.com/1422-0067/21/9/3104, ndr) e, in una più ampia visione per una dieta salutare, non vanno dimenticati altri dettami dietetici, tra i quali i 5 colori del benessere: rosso, giallo-arancio, verde, bianco e blu-viola. Questi sono i colori della frutta e della verdura, alimenti essenziali e poco calorici”.
“Il colore degli alimenti – precisa Monda – indica la presenza di differenti sostanze salutari con forte potere antiossidante. In estrema sintesi possiamo affermare che ai colori corrispondono le rispettive sostanze nutrienti (indicate tra parentesi) e precisamente: rosso (licopene), giallo-arancio (carotene), verde (clorofilla), bianco (polifenoli) e blu-viola (antocianine). Pertanto – aggiunge Monda – una sana alimentazione prevede 5 porzioni al giorno di verdura e frutta, ognuna di un diverso colore. Il peso di ogni porzione si aggira tra i 200 e 250 grammi. Talvolta due porzioni di frutta e verdura possono costituire un pasto leggero per compensare l’eccesso calorico di pasti troppo abbondanti”.
Aggiunge il fisiologo Messina. “La presenza di fibra ed acqua, inoltre, rendono la frutta e la verdura alimenti con alto potere saziante e con scarso apporto calorico, caratteristiche eccellenti per poter prevenire e combattere anche l’epidemia di obesità in Campania, la regione che detiene la maglia nera Nazionale facendo registrare circa il 45% della popolazione in sovrappeso, soprattutto nei bambini, ed il 20% colpita da obesità grave. Un bilancio che si è incrementato in questo periodo della quarantena”.
“La sana alimentazione ricca di antiossidanti come stile di vita, rappresenta un modello culturale di inestimabile valore – concludono i fisiologi Messina e Monda – e la varietà dei colori soddisfa anche l’occhio (che vuole la sua parte!), in una visione edonistica della buona tavola: le pietanze devono essere salutari, ma anche belle e, specialmente, gustose. Se così non fosse, potremmo nutrirci come gli astronauti: cibi bilanciati, ma che tristezza!”. Dunque una dettagliata dieta per combattere il Covid-19. E non solo.