BOLOGNA – Il tempo non è molto, visto che il processo per il caso Visibilia è prevista un’udienza il prossimo 17 ottobre, ma il tentativo il centrodestra lo ha messo in pista comunque. Quello di andare in soccorso di Daniela Santanchè, accusata di falso ideologico e truffa all’Inps, sposando un argomento caro alla difesa della ministra, ovvero l’esistenza di un conflitto di attribuzione: in pratica, gli avvocati della ministra sostengono che tutta una serie di mail, chat e registrazioni poi entrate nelle indagini siano avvenute senza la preventiva autorizzazione parlamentare e che, per questo motivo, siano da considerare inutilizzabili e non possano entrare nel processo. La cosa verrà portata dalla difesa davanti alla Corte costituzionale. Ma un eventuale sostegno del Senato (chiesto da Santanchè) su questa tesi potrebbe fare la differenza. Ieri, intanto, la Giunta per le immunità del Senato ne ha discusso e ha dato parere favorevole, poi la parola passerà all’aula, che voterà sul caso martedì 30 settembre.
IL PARERE CONTRARIO DI ILARIA CUCCHI
“La Procura ha utilizzato la trascrizione di conversazioni registrate da un privato, nascostamente. Un malloppo enorme. E ha acquisito tutte le mail scambiate con la senatrice”, ha detto la leghista Erika Stefani che ieri ha illustrato il caso davanti ai componenti della Giunta per le immunità del Senato. Se martedì prossimo i senatori decideranno di confermare il parere favorevole, il processo potrebbe complicarsi e sicuramente allungarsi.Tra i senatori che hanno votato parere contrario alla possibilità di sollevare il conflitto di attribuzione c’è Ilaria Cucchi: secondo lei, trattandosi appunto di conversazioni registrate privatamente da un cittadino, non possono considerarsi formalmente intercettazioni e quindi non è necessario che ci fosse a monte l’autorizzazione da parte del Senato (prevista dall’articolo 68) per utilizzarle.
LA VICENDA VISIBILIA
Daniela Santanchè è accusata di truffa ai danni dell’Inps perchè, secondo la Procura, i 13 dipendenti di Visibilia risultavano in cassa integrazione a zero ore mentre invece lavoravano. La truffa è per circa 126 mila euro. Il 17 ottobre è fissata una nuova udienza del processo e la ministra dovrebbe essere ascoltata in aula. Oltre che il caso Visibilia, Santanchè è sotto processo anche per presunte false comunicazioni sociali sui bilanci delle società del gruppo editoriale e a Roma per diffamazione nei confronti dell’ex socio Giuseppe Zeno.
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