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Auto, Unrae: a settembre bene bev, urgente rifinanziare incentivi

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Auto, Unrae: a settembre bene bev, urgente rifinanziare incentivi

Elettriche 29% quota mercato sale al 5,2%
Milano, 1 ott. (askanews) – A fronte di un mercato in calo del 10,7% a settembre, crescono le vendite vetture elettriche, grazie soprattutto al contributo degli incentivi. Le Bev (Battery Electric Vehicles), rileva l’Unrae, crescono del 29%, raggiungendo una quota di mercato del 5,2%: 1,5 punti percentuali rispetto ad agosto. Le Phev (plug-in) rimangono sostanzialmente stabili al 3,4%, portando la quota totale delle Ecv all’8,6% ( 1,0 p.p. su settembre 2023).
“I risultati di settembre, con un secondo calo consecutivo delle immatricolazioni, ma una forte crescita delle Bev, evidenziano l’urgente necessità di rifinanziare gli incentivi per la fascia di autovetture con emissioni 0-20 g/Km di CO2, rendendo immediatamente disponibili i 240 milioni di euro di fondi residui degli incentivi 2024”, afferma Michele Crisci, presidente di Unrae.
In merito invece alla richiesta all’Ue del governo italiano di anticipare al 2025 la revisione delle modalità che dovrebbero condurre allo stop dei motori termici entro il 2035, secondo Crisci “è fondamentale definire al più presto sia la strategia europea per il settore automotive nel suo complesso, sia quella che il Governo italiano intende adottare per accompagnare la transizione con un piano di sostegno pluriennale, per dare certezze a consumatori e imprese nelle loro scelte di acquisto”.
“Bisogna partire subito – prosegue Crisci – a lavorare su un tema rilevante che solleviamo da anni: la necessità di una riforma fiscale per le auto aziendali, chiedendo che detraibilità dell’Iva e deducibilità dei costi siano parametrate alle emissioni di CO2 e il periodo di ammortamento sia ridotto a 3 anni”.
“Nel piano di sostegno alla domanda per il triennio 2025-2027 – conclude Crisci – chiediamo al Governo interventi mirati, tra cui il ripristino dei 250 milioni di euro, parte del miliardo originariamente previsto per il 2025, che sono stati stornati per il Decreto Coesione. Altro punto nodale è la rimozione del price cap per le auto della fascia 0-20 g/Km o, almeno, la sua equiparazione a quello della fascia 21-60 g/Km”.