giovedì, 25 Settembre , 25

Ambiente, Colombo (Sorgenia): “#Rigeneraboschi per foreste più resilienti”

(Adnkronos) - “Ormai le aziende non possono più non occuparsi di sostenibilità e in particolare quelle energetiche sono chiamate a fare la propria parte. Le foreste sono una parte rilevantissima della vita degli uomini ed è per questo che abbiamo deciso di avviare il progetto #Rigeneraboschi. Abbiamo coinvolto clienti e dipendenti per provare a fare

Costantino Vitagliano: “Ho perso 30 kg per la mia malattia, oggi non rischio più di morire”

(Adnkronos) - Costantino Vitagliano ospite oggi, giovedì 25 settembre, a La volta buona è tornato a parlare pubblicamente della sua malattia: "Dovrò curarmi per tutta la vita ma ci sono delle belle novità", ha raccontato il modello, ex tronista di 'Uomini e Donne'.  "Ho tolto il cortisone, prima ne prendevo un grammo al giorno. Mi

Barbara d’Urso nel cast di Ballando: “Mediaset? Del passato non parlo, un giorno le vere motivazioni usciranno”

(Adnkronos) - L'allontanamento da Mediaset? Barbara D’Urso "vorrebbe evitare di parlare del passato. Le vere motivazioni usciranno fuori un giorno, non adesso", dice la conduttrice ora nel cast di Ballando con le Stelle in conferenza stampa.  Per anni "ho seguito quello che l'azienda per cui ho lavorato per tantissimi anni mi chiedeva. C’era un lavoro

Beato Angelico, a Firenze la mostra che vuole essere “definitiva”

Video NewsBeato Angelico, a Firenze la mostra che vuole essere "definitiva"

140 opere tra San Marco e Palazzo Strozzi

Firenze, 25 set. (askanews) – Firenze celebra il Beato Angelico con una mostra senza precedenti, ospitata tra il Museo di San Marco e Palazzo Strozzi. Oltre 140 opere, provenienti dai tutto il mondo, si ricompongono dopo secoli di dispersioni, tra pale d’altare smembrate, affreschi riscoperti e tavole restaurate. È un viaggio unico nel Rinascimento fiorentino e nella spiritualità di fra’ Giovanni da Fiesole, maestro di luce, prospettiva e colore.Stefano Casciu, direttore regionale Musei nazionali Toscana: “Questo è un altro elemento molto importante della mostra, il tentativo, direi riuscito, di riunire insieme elementi dispersi a causa delle soppressioni, a causa delle vendite, delle dispersioni e poter avere quindi per la prima volta insieme opere fondamentali, come alle nostre spalle il trittico della Pala di San Domenico…”.Un lavoro di ricerca e restauro durato anni, che ha permesso di ricostruire la complessità di opere straordinarie, rivelandone la storia nascosta e le trasformazioni subite nel tempo.Carl Brandon Strehlke, curatore della mostra: “Abbiamo fatto tante indagini scientifiche e diagnostiche, spesso insieme con il restauro delle opere d’arte stesse. Per esempio, abbiamo raccolto e fatto tante radiografie per sapere esattamente dove è una pala d’altare che un falegname a un certo punto ha diviso in pezzi…”.La mostra, dove compaiono anche numerosi capolavori di altri artisti del Quattrocento, rimarrà aperta fino al 25 gennaio 2026.

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