sabato, 5 Ottobre , 24

Wta Pechino, Errani e Paolini in finale nel doppio

(Adnkronos) - Sara Errani e Jasmine Paolini volano in finale nel doppio al torneo Wta 1000 di Pechino (cemento, montepremi 8.955.610 dollari). Alla sesta semifinale stagionale le due azzurre hanno sconfitto 6-4, 1-6, 10-4 le statunitensi Sofia Kenin e Bethanie Mattek-Sands, che le avevano battute in semifinale a Miami Manca ormai solo la certificazione matematica…

MotoGp Giappone, Bagnaia vince la gara sprint

(Adnkronos) - Francesco Bagnaia ha vinto la gara sprint del Gp di Motegi, in Giappone. Pecco Bagnaia ha preceduto il suo compagno di squadra sempre sulla Ducati Enea Bastianini. Terzo posto, invece, per Marc Marquez. Con il successo sul circuito di Motegi Bagnaia si porta a 15 punti dal leader iridato, lo spagnolo Jorge Martin, quarto…

Atp Shanghai, Sinner al terzo turno e Alcaraz ok

(Adnkronos) - Jannik Sinner al terzo turno dell'Atp Masters 1000 di Shanghai. L'azzurro, numero 1 del mondo, debutta al secondo turno superando oggi il giapponese Taro Daniel per 6-1, 6-4 in 1h18'. Tutto liscio anche per Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, testa di serie numero 3, batte il cinese Juncheng Shang per 6-2, 6-2.  

Biennale Teatro, specchio del presente e grammatica di speranza

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La 51esima edizione rivista dai direttori artistici ricci/forte

Venezia, 29 giu. (askanews) – Un momento di trasformazione, di cambiamento, di rimessa in discussione di tutto il nostro modo di vivere e di essere. Un momento che passa da un colore, il verde smeraldo, scelto per descrivere lo spirito della 51esima edizione della Biennale Teatro di Venezia, che dal 15 giugno ha provato a fare un “inventario delle nostre inquietudini”, in vista di qualcosa di nuovo, di una svolta che parte pure dal palcoscenico del contemporaneo. A dirigere anche questa edizione il duo ricci/forte a cui abbiamo chiesto un primo bilancio della manifestazione. “Dopo anni un po’ bui – ha detto ad askanews Gianni Forte – ma per situazioni contingenti che abbiamo affrontato ciascuno di noi all’interno e all’esterno di noi, fortunatamente, da quest’anno, dal 2023, abbiamo ricominciato a vedere la luce sotto ogni aspetto”. Una luce che passa anche negli occhi degli spettatori, nella sensazione di essere parte di una presenza sulla scena che non è solo autoriale o attoriale, ma va oltre e assume spesso le sembianze di uno specchio, il nostro specchio. “Siamo qui, siamo tutti sotto lo stesso cielo – ha aggiunto Stefano Ricci – e quindi questa condivisione di possibilità, di esperienze sta a raccontare non soltanto la bellezza della differenza, ma anche la presa in atto di una coscienza maggiore. Tutti gli artisti che sono presenti in questo festival hanno grammatiche espressive completamente differenti, vengono da posti del pianeta completamente lontani tra loro, ma tutti quanti sono cuciti e imbastiti a doppio filo con l’esigenza di chiedersi il perché di esserci, il perché di trovare delle possibilità, delle architetture invisibili, come in questo caso uno spettacolo teatrale, che raccontino il tempo che stiamo abitando e probabilmente raccontando il tempo che stiamo abitando raccontarci anche noi a che punto siamo nella nostra storia”. Una storia nella quale questa Biennale Teatro, oltre che la consapevolezza, ha voluto portare anche la meraviglia, l’utopia, la rivoluzione. La forza di sapere di non sapere, e quindi di poter crescere e cambiare. E vivere con una intensità simile a quella che gli spettacoli sanno trasmettere. “C’è uno sguardo trasversale, uno sguardo obliquo – ha concluso Forte – abbiamo prodotto delle crepe, delle fratture e attraverso queste fratture abbiamo la possibilità di mostrare e di offrire al pubblico che esiste un nuovo mondo e di cui andarne orgogliosi e che ci riempie di speranza verde o smeraldo”.L’approdo è quello, forse: la possibilità di una speranza o, meglio della grammatica di una speranza. Che usa la parola, i corpi e le relazioni che partono dal teatro per ridefinire un modo di stare davanti al mondo. (Leonardo Merlini)

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