Mauro Pagnano, foto reporter della Etiket Comunicazione
Alcuni scatti del progetto di Mauro Pagnano
di Antonio Parrella
CAIVANO (NAPOLI). “Io non posso restare a casa”. Raccontare le storie di donne e uomini che, al tempo dell’emergenza Covid-19, non possono restare a casa. L’idea è di Mauro Pagnano (Etiket Comunicazione), fotoreporter, freelance e attivista, che si fa così promotore dell’hashtag #iononpossorestareacasa. Pagnano, sceglie, attraverso i suoi singolari scatti, di dare voce agli “eroi” di tutti i giorni, che indossati guanti e mascherina, si recano sul posto di lavoro svolgendo attività che erogano servizi di pubblica utilità a tutta la collettività.
Fotografie che saranno scattate dall’obiettivo del fotografo-giornalista sul territorio caivanese, per testimoniare quotidiane attività lavorative di persone come farmacisti, preti, salumieri, benzinai, autisti, commesse e tanti altri testimoni della vita che non si può fermare e che in altri momenti passano quasi inosservati al nostro sguardo. Le stesse persone che oggi, in questo difficile momento a causa della pandemia mondiale del coronavirus, assumono un valore immenso. Insomma quelle dell’esperto Pagnano saranno certamente immagini uniche e ritratti indelebili, catturati dal suo sensibile obiettivo, immortalando gli attimi fugaci della vita e capaci di regalare a tutti caleidoscopiche emozioni. Già. E quando tutto sarà, finalmente, alle nostre spalle, Pagnano allestirà un’apposita mostra pubblica.
“Oggi – spiega Pagnano – è proprio grazie a queste professionalità, che non possono restare a casa, che la nostra vita può andare avanti, nonostante la grave e preoccupante emergenza sanitaria. Al termine della pandemia, speriamo al più presto, sarà allestita una mia personale con tutti le foto realizzate durante la loro quotidiana attività lavorativa”.
Pagnano, con una laurea in tasca in Giurisprudenza, ha percorso anche la strada da giurista per oltre cinque anni, lavorando sia in studi legali che in aziende specializzate in ricerca e formazione del personale. E’stato da sempre appassionato di fotografia, seguendo un corso di fotogiornalismo a Napoli con Luciano Ferrara, al termine del quale decide di investire tutto nel tentativo di diventare un foto-giornalista professionista. Pertanto inizia una collaborazione con Controluce e successivamente decide di proseguire come freelance, essendo impegnato anche in diverse attività nel sociale.
Il primo progetto di ampio respiro è quello relativo alla cosiddetta Terra dei Fuochi. Molte delle sue straordinarie foto sono state pubblicate su magazine e quotidiani italiani e stranieri, tra cui Der Spiegel, L’Espresso, Panorama, Narcomafie, Il Reportage Sunday Times, Berliner, Il Manifesto, La Stampa, Avvenire e altri.
Oltre a mettere a disposizione la propria professionalità per denunciare gli scempi ambientali in Campania dal punto di vista delle vittime, intraprende anche un progetto sul processo di chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Della sua passione non ne ha fatto soltanto un mestiere, ma una vera missione. Pagnano, attratto dalle storie con forte rilevanza sociale, racconta tutta una vita e l’intensità delle emozioni attraverso un semplice click, cercando di cogliere i lati positivi e negativi di quanto lo circonda. Fondamentalmente timido, la fotografia gli dà la possibilità di stare al centro delle cose e degli avvenimenti ai quali intende partecipare senza esserne protagonista, favorendo la sua crescita personale oltre che professionale.