ROMA – “Salvaguardare l’autonomia gestionale e l’equilibrio finanziario delle Casse di previdenza è una necessità, soprattutto in virtù del particolare periodo storico che sta attraversando l’Italia, caratterizzato da una forte crisi economica e sociale.
Le Casse svolgono un’attività assistenziale imprescindibile, basti pensare all’incremento delle prestazioni erogate dalla Cassa Dottori Commercialisti nel biennio caratterizzato dalla pandemia (2020-21): più 42,5 per cento rispetto al biennio precedente, passando da 15,3 a 21,8 milioni annui.
È incrementata anche la riserva patrimoniale per fini assistenziali dell’ente, addirittura del 66,3 per cento, da 47,5 del 2019 a 79 milioni alla fine del 2021”.
Lo ha affermato Giovanni Calì, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, aprendo il convegno “La Cassa incontra gli iscritti”, organizzato dall’Odcec romano in collaborazione con Cassa Dottori Commercialisti.
“Un patrimonio – ha commentato Stefano Distilli, presidente di Cassa Dottori Commercialisti – che, nonostante le difficoltà attuali dei mercati finanziari, si mantiene in salute grazie non solo ai contributi che tutti noi versiamo, ma anche come risultato di una gestione oculata e responsabile delle risorse che devono garantire assistenza e pensioni adeguate per tutti gli iscritti.
Proprio per questo – prosegue Distilli – l’auspicio è che il nuovo governo si dimostri sensibile rispetto ad alcune questioni che da tempo vengono poste all’attenzione, come la tassazione del 26% dei rendimenti finanziari, come fossimo investitori speculativi, e come il raddoppio del contributo integrativo del 4% a carico dei colleghi che operano attraverso le Società tra professionisti (Stp), dal momento che come dimostrano i dati i redditi di chi lavora in modo aggregato sono notevolmente più elevati rispetto a chi lavora individualmente”.
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