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CASORIA/Il caso. I Camilliani lanciano un Sos alla Regione: “in questa emergenza da coronavirus il nostro ospedale c’è”

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Fratel Carlo Mangione

Il direttore del nosocomio casoriano al Governatore della Campania De Luca: “Siamo una risorsa e vogliamo continuare ad esserci”

La struttura casoriana, con i suoi 115 posti letto convenzionati ed il personale a rischio cassa integrazione, si offre per ricoverare i pazienti clinicamente guariti da Covid-19 in attesa di essere dimessi

di Antonio Parrella

CASORIA (NAPOLI).  “Ci siamo e vogliamo continuare ad esserci”. E così i religiosi Camilliani di Santa Maria della Pietà hanno scritto al presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, «per offrire e garantire circa 120 posti letto».

L’ospedale casoriano è una struttura convenzionata. Ecco l’appello lanciato a cuore aperto al Presidente della regione Campania:

«Noi – sottolinea il direttore del presidio, fratel Carlo Mangione –  rischiamo di chiudere l’ospedale nel giro di una settimana e di mandare così in cassa integrazione ben 200 dipendenti, tra infermieri e medici specializzati. Tutti lavoratori che si troverebbero di punto in bianco senza lavoro, mentre si cercano nuove strutture per ricoverare i pazienti clinicamente guariti dal Covid-19 (ma che devono attendere prima di poter essere dimessi), perché non si pensa di utilizzare gli ospedali già esistenti?».

L’ospedale dei camilliani ha oltre sessant’anni. E’ stato inaugurato il 14 novembre 1955, grazie ad una donazione di Vincenzo Ferrara, medico che elargì i suoi averi alla Congregazione affinché realizzasse un presidio ospedaliero nel cuore del vecchio centro storico di Casoria.

Da allora la struttura ha accolto centinaia di migliaia di persone, confermandosi come avamposto sanitario fondamentale per un territorio molto abitato e provato da tanti problemi economico-sociali.

Nella sua lettera il direttore dell’ospedale Mangione propone perciò la struttura come luogo per continuare a garantire assistenza. Ma, finora, dalla Regione nessuna risposta.

I Camilliani allora sono usciti allo scoperto: un video, diffuso sui canali social, lancia un appello ancora più diretto: «osserviamo – dicono i camilliani – l’energia che lei presidente De Luca sta mettendo nel creare posti letti ex novo. Le ricordiamo, però, che siamo una risorsa, che ci siamo e che vogliamo continuare ad esserci».

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