Roma, 25 set. (askanews) – Arriva oggi in 430 sale italiane “La voce di Hind Rajab” di Kaouther Ben Hania, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria all’82esima Mostra del Cinema di Venezia. Il film è stato anche designato Film della Critica dal SNCCI e definito dalla stampa nazionale e internazionale come “un capolavoro”, “il film più importante della Mostra”, “potente, urgente, vitale”.
Con il supporto produttivo e il sostegno di grandi nomi del cinema internazionale come Brad Pitt e Alfonso Cuarón, la regista Ben Hania, già celebrata per il suo “Quattro figlie” distribuito in Italia da I Wonder Pictures come questo film, racconta la sconvolgente storia vera di Hind Rajab, bambina palestinese di sei anni, rimasta intrappolata sotto il fuoco incrociato di una sparatoria a Gaza a gennaio 2024, e dei tentativi disperati della Mezzaluna Rossa di trarla in salvo.
La vicenda è narrata in un film di finzione in cui la realtà irrompe prepotentemente in scena: se quelle tragiche ore negli uffici della Mezzaluna Rossa sono infatti ricostruite con attori professionisti, la voce che sentiamo chiedere aiuto al di là del telefono e che accompagna per tutta la durata della pellicola è la registrazione originale della voce di Hind. Intrecciando documentario e finzione, il film restituisce tutta la forza della sua voce e denuncia l’impotenza di fronte alla guerra.
In occasione dell’uscita in sala, inoltre, a partire dal 26 settembre, gli interpreti Motaz Malhees (Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti, 200 metri) e Saja Kilani (Knockdown, What’s Your Emergency?) prenderanno parte al tour promozionale italiano, presentandolo e commentandolo con il pubblico in sala. Il tour toccherà le città di Roma, Firenze, Bologna, Padova, Torino e Milano.
“Al centro di questo film c’è qualcosa di molto semplice e molto difficile da tollerare”, ha dichiarato la regista. “Non posso accettare un mondo in cui un bambino chiede aiuto e nessuno accorre. Quel dolore, quel fallimento, appartiene a tutti noi. Questa storia non riguarda solo Gaza. Parla di un dolore universale. E credo che la finzione (soprattutto quando attinge a eventi verificati, dolorosi, reali) sia lo strumento più potente del cinema. Più potente del rumore delle ultime notizie o dell’oblio dello scorrimento. Il cinema può conservare una memoria. Il cinema può resistere all’amnesia. Possa la voce di Hind Rajab essere ascoltata”.