Home Uncategorized Coronavirus/La richiesta. Un imprenditore della sicurezza scrive al premier Giuseppe Conte: è necessario rinviare imposte anche per le aziende con fatturato elevato

Coronavirus/La richiesta. Un imprenditore della sicurezza scrive al premier Giuseppe Conte: è necessario rinviare imposte anche per le aziende con fatturato elevato

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Nella foto, l’amministratore unico della Union Security, Valerio Iovinella

Iovinella: “I nostri clienti sono in sofferenza, perché non incassano e in questi giorni hanno difficoltà a pagare le fatture”

NAPOLI. L’amministratore unico della Union Security, Valerio Iovinella, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e al ministro dell’Economia e della Finanze, Roberto Gualtieri, per chiedere lo slittamento del versamento delle imposte che il recente decreto “Cura Italia” ha rinviato al 20 marzo. L’Union Security è una società operante nel settore della vigilanza privata che conta cinquecento dipendenti ed ha commesse sia dal pubblico che dal privato che vengono da realtà produttive della Campania e del Lazio.

Lo slittamento a maggio – spiega Iovinella – è solo per quelle imprese che hanno un fatturato inferiore ai due milioni di euro, mentre per le altre c’è stato un differimento dal 16 al 20 marzo. I nostri clienti sono in sofferenza, perché non incassano e, quindi, hanno difficoltà a pagare, in questi giorni, le fatture. E se noi non incassiamo anche noi abbiamo la liquidità necessaria per l’adempimento regolare del versamento dei tributi”.

   “Diverse imprese – prosegue Iovinella – se non vi saranno fatti nuovi nei prossimi giorni dovranno scegliere se pagare gli stipendi o le tasse. Senza dire che anche noi abbiamo obblighi verso le imprese dell’indotto, che a loro volta hanno dipendenti. Intorno ad una impresa come la nostra lavorano altre imprese che forniscono servizi e merci. Spero -conclude l’amministratore unico della Union Security -che dal Governo accolgano questo nostro grido di sofferenza, non solo per noi ma anche per l’obbligo che abbiamo morale di tutelare i nostri dipendenti, che sono tutti padri di famiglia”. (An. Pa.)