mercoledì, 18 Giugno , 25

Israele-Iran, quanti missili ha Teheran? Un numero può decidere la guerra

(Adnkronos) - Un numero può definire l'esito della guerra tra Israele e Iran. A quasi una settimana dall'inizio del conflitto, con la prospettiva dell'entrata in scena degli Stati Uniti, l'attenzione si concentra in particolare su un dato che può spostare l'ago della bilancia.  Gli analisti militari israeliani e esperti di altri paesi ritengono che l'Iran

Israele-Iran, Meloni: “Teheran non può avere l’atomica, negoziati obiettivo di tutti”

(Adnkronos) - "Siamo tutti d'accordo sul fatto che non possa esserci un Iran che si dota dell'arma nucleare". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si esprime così a margine del G7 che si chiude in Canada. Il conflitto tra Israele e Iran è stato al centro del dibattito tra i leader. "Chiaramente, di fronte a

Iran spegne WhatsApp e Telegram: “Israele li usa per uccidere”

(Adnkronos) - WhatsApp e Telegram silenziati in guerra. Il regime dell'Iran ha chiesto ai cittadini di non usare WhatsApp e Telegram ed altre "applicazioni basate sulla localizzazione", affermando che questo è "uno dei metodi principali di Israele per identificare e colpire individui" nel conflitto corso da quasi 6 giorni. Lo riporta l'agenzia statale iraniana Irib

Da Bolzano l’appello a disertare lo Stadio di Torino in occasione di Juventus-Napoli

UncategorizedDa Bolzano l’appello a disertare lo Stadio di Torino in occasione di Juventus-Napoli

Nella foto Roberto Scaggiante (al centro) con la delegazione campana dell’Agit  formata da Pasquale Esposito (nella foto da sinistra) e Roberto Conte (nella foto da destra)

La presa di posizione del giornalista Roberto Scaggiante contro il razzismo della società bianconera

Arriva da Bolzano un forte appello a disertare lo Stadio di Torino in occasione di Juventus-Napoli del 31 Agosto. Roberto Scaggiante, storica ferma del quotidiano “Alto Adige” e capitano della nazionale dell’AGIT, l’Associazione Italiana dei Giornalisti Tennisti, ha lanciato la provocazione ai microfoni di Radio Punto Zero intervenendo a “Zero a Zero – Palla al centro”, lo spazio quotidiano di approfondimento sportivo serale (dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 21) dell’emittente radiofonica campana condotto da Michele Sibilla. Sulla pagina Facebook RPZ Sport il testo integrale dell’appello: “Quando ho letto sui quotidiani della “faccenda” Stadium (inizialmente chiuso ai nati in Campania, in occasione di Juventus – Napoli), dopo lo stupore (per usare un eufemismo) iniziale, mi sono soffermato sulla notizia, ho cercato di ragionare con calma, ho cercato persino di mettermi nei panni della ‘controparte’, di capirne il ‘movente’. Ma restava qualcosa di assolutamente incomprensibile. Poi per fortuna ho letto commenti di indignazione quasi unanime con presa di distanza anche da parte delle istituzioni della città di Torino. E per finire è arrivata la retromarcia. Nonostante ciò sento il dovere, non solo da giornalista, ma soprattutto nei confronti della mia dignità di cittadino italiano, di assumere una posizione. Io sono nato a Bressanone, in provincia di Bolzano, per cui sarei potuto andare tranquillamente a vedere la partita, come avevamo programmato di fare con un paio di amici, seppur di tifoserie diverse, ma tutti egualmente appassionati di quel calcio che dovrebbe essere soprattutto la bellezza di uno spettacolo da condividere anche tra opposte fazioni. In verità, però, dallo scorso anno, grazie ad un’iniziativa goliardica ma molto ‘autentica’ della sezione Campania dell’AGIT (Associazione Italiana dei Giornalisti Tennisti), sono stato insignito della ‘cittadinanza onoraria’ di Napoli. Si tratta di una formalità metaforica di cui vado particolarmente fiero, perché riconosce dopo anni la realtà ‘fattuale’ di sentirmi ‘napoletano’ dentro, a prescindere da un luogo natale. Perché la napoletanità, al di là degli stereotipi negativi alimentati negli anni da un eccesso di qualunquismo troppo diffuso, è anche e soprattutto un’essenza di valori positivi trasversali di approccio alla vita: brio, solarità, determinazione ed eclettismo. Da capitano della nazionale dei giornalisti tennisti quando scendo in campo indosso quasi sempre una maglia con i colori azzurri del Napoli. Chi mi conosce lo sa. E allora quando ho appreso della ‘restrizione razziale’ mi è venuto spontaneo dire agli amici con i quali avevamo combinato la trasferta, che io da napoletano acquisito certamente a Torino in quello stadio ‘chiuso’ non ci sarei più andato. Ed ora che, dopo qualche ‘consiglio’ arrivato dall’alto, c’è stata la retromarcia bianconera a suggellare una figuraccia internazionale, io certamente non cambio parere. In quello stadio ‘chiuso’ non ci andrò mai più almeno fino a quando nel calcio italiano sarà tollerata la discriminazione razzista che aveva portato a questa vergognosa decisione. Ed invito tutti gli italiani che la pensano come me e che conoscono e amano la nostra Costituzione a non andarci mai più in quello stadio. Qualcuno aveva ipotizzato che questa scelta fosse stata una cattiveria dolosa da parte juventina, ma non credo affatto a questa interpretazione. Per essere cattivi, veramente cattivi, bisogna essere anche intelligenti. Per cui anche per me vale quello che aveva detto Ferlaino: è stata semplicemente cretinaggine. Una cretinaggine, però, alla quale bisogna reagire con un segnale forte. Da ogni parte d’Italia. Non solo da Napoli.

COMUNICATO STAMPA

Dott. Roberto Conte

Tel. 380-7123104

robertoconte8@libero.it

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Twitter: @ConteRob

 

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