“Anche nel secondo sportello per la presentazione delle domande di accesso al Fondo impresa femminile, i fondi sono stati polverizzati in pochi secondi e il Mise è stato costretto a disporne la chiusura nel giorno stesso della sua apertura.
Pochi eletti sono stati premiati, mentre gli altri, troppi, sono rimasti a bocca asciutta. È la dimostrazione che il click day è una procedura fallimentare per una programmazione di fondi che, seppur in linea con quanto previsto dal PNRR, era evidentemente insufficiente a soddisfare la vasta platea di imprese femminili ammissibili.
Una procedura che ha così illuso e penalizzato le imprenditrici e vanificato il lavoro dei professionisti”.
Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
“Non è etico essere valutati per la velocità di un click – spiega Carlo De Luca, consigliere nazionale dell’Unione -. E non lo è illudere le imprese facendo credere di poter accedere a importanti incentivi, scontrandosi invece con un sito perennemente in crash.
Non è etico neppure mortificare il lavoro dei professionisti, costringendoli a giustificarsi con i clienti perché il click non è stato favorevole”.
Roberto Gennari (membro dell’Ungdcec) sottolinea come “sarebbe opportuno sfruttare i fondi del PNRR con una distribuzione equa delle risorse fra le imprese aventi diritto, con una valutazione di merito circa la bontà dei progetti, scongiurando i mortificanti click day, che creano solo una oggettiva disparità di trattamento tra i potenziali beneficiari”.
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