martedì, 24 Giugno , 25

Alvaro Vitali, il messaggio di Lino Banfi: “Strade diverse ma sempre amico” – Video

(Adnkronos) - "Tutto si può dire di me, ma non che non sono altruista o amico di tutti. Figuriamoci di Alvaro. Sono capitate due strade diverse". Lino Banfi ricorda Alvaro Vitali, morto all'età di 75 anni, con un messaggio sui social. L'attore pugliese si sofferma anche sulle dichiarazioni rese in passato da Vitali, che si

Nato, Rutte ringrazia Trump: “Ci hai spinto a spendere di più”- Video

(Adnkronos) - "Grazie presidente Trump per la sua leadership. Grazie per aver spinto la Nato a spendere di più". E' l'omaggio che Mark Rutte, segretario generale della Nato, riserva al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nella cena che precede il vertice all'Aja. 

Alvaro Vitali, Lino Banfi: “Le polemiche fra noi mi addolorarono”

(Adnkronos) - "Sono stravolto da questa notizia repentina e inaspettata". Risponde così all'Adnkronos Lino Banfi, commentando la morte di Alvaro Vitali venuto a mancare oggi a Roma. Banfi, che con Alvaro Vitali fece spesso coppia in tanti film della commedia sexy all'italiana (da 'L'insegnante balla..con tutta la classe' del 1979 a 'La ripetente fa l'occhietto

Gaza, un raid israeliano uccide un’operatrice umanitaria: “Lavorava con i bambini”

MondoGaza, un raid israeliano uccide un’operatrice umanitaria: “Lavorava con i bambini”

Dall’inviata in Egitto Alessandra Fabbretti

AL-ARISH – Nora Sultan aveva poco più di 40 anni quando una bomba stamani ha ucciso lei, il marito, i quattro bambini e il suocero. Il raid è parte dell’operazione Carri di Gedeone che Israele ha lanciato in queste ore per conquistare la Striscia, causando circa 120 vittime. 19mila gli sfollati. Tel Aviv, da ottobre 2023 – dopo aver subito un attacco che ha provocato 1200 morti -, preme i combattenti di Hamas affinché liberino gli ostaggi, ma da allora nei raid 412 operatori umanitari sono morti, come calcola il Norwegian Refugee Council.

Nora Sultan non è ancora in questa stima, che è di aprile. La donna faceva “un lavoro importante: portare educazione ai bambini di Gaza, anche assistendo quelli traumatizzati da 19 mesi di guerra e fame”, come testimonia alla Dire Valentina Venditti, responsabile Medio oriente e Nord Africa dell’Organizzazione Ciss, spiegando che “Nora è stata una nostra collega per tanti anni”.

Era a Beit Lahya, nella sua casa, quando il raid ha colpito lei e la sua famiglia. “Questa è una piccolissima parte di quello che sta avvenendo- prosegue Venditti- e spesso succede che non riusciamo a dare dei volti ai numeri dei morti, e non dobbiamo dimenticare le due milioni di persone che stanno morendo per mancanza di cibo e cure”.Ad avvertire la responsabile è stata Samar, un’amica in comune: “La sua famiglia ora è terrorizzata- riferisce Venditti- perché gli attacchi continuano accanto a casa loro e non sanno se devono fuggire”. Anche lei porta una storia difficile: “è stata ferita in un attacco e sfollata e solo da poco era potuta rientrare nel suo quartiere. Ora dovrà andarsene di nuovo”. Ad oggi, il Ciss ha visto morire a Gaza “otto persone tra nostri ex colleghi e amici, almeno quelli di cui siamo stati informati. Viviamo con l’angoscia di ricevere messaggi che ci danno questo tipo di notizie. Ma il peggio lo vive chi è dentro la Striscia”.

Il Ciss lavora in Palestina da diversi anni. A Gaza, prosegue Venditti, “c’è il progetto ‘Tende educative’ per attività di istruzione, ludiche e psico-sociali, ancora in corso tra tante difficoltà, e poi avevamo avviato un intervento finanziato dal British Council per restaurare la moschea di Dar Sa’ada, vicino Gaza City, bombardata dall’esercito israeliano a febbraio 2024, in cui è rimasta coinvolta anche la biblioteca contenente antichi manoscritti risalenti fino a 1400 anni fa”.Il restauro dell’edificio condotto insieme a Recanati Restauro e Ucas, una università locale, “ora è stato sospeso ma i nostri operatori di Gaza sono riusciti a recuperare almeno i manoscritti e stanno mettendo in campo azioni per garantirne la preservazione”. Il senso, in tempo di guerra, di preoccuparsi della cura del patrimonio culturale secondo la responsabile del Ciss sta nel fatto di “preservare l’identità e il passato del popolo palestinese, che altrimenti rischia di essere cancellato”.Il Ciss è parte di ‘Gaza oltre il confine’, la carovana di parlamentari e organismi della rete Aoi, Arci e Assopace Palestina, che in queste ore si sta dirigendo al valico di Rafah per chiedere che “finalmente termini il silenzio dei nostri governi davanti a decenni di violazioni e crimini. Gli aiuti devono passare è noi cercheremo di entrare a Gaza” afferma Venditti.

(Foto di repertorio)
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