L’opportunità grazie alla Fondazione “Progetto Africa” del presidente Bonci
di Antonio Parrella
POZZUOLI (NAPOLI). Davvero una bella storia. Era stata condannata a tre anni di reclusione per l’imputazione di concorso in rapina, ma ora è stata affidata con la mansione di segretaria alla Fondazione “Progetto Africa”, coordinata e gestita dal presidente G.M. Bonci. E così V.M., 26 anni, sconterà la pena che le resta, trovando nel lavoro la sua seconda occasione.
Il fatto. La giovane donna, napoletana ed ex cameriera in bar e ristoranti, circa due anni fa si trovava disoccupata e fu trascinata nel tunnel della depressione. Coinvolta da alcuni conoscenti in una rapina in banca, venne poi arrestata, disarmata, all’uscita dell’istituto di credito. E, dopo tre anni nel carcere femminile di Pozzuoli, si sarebbe ritrovata verosimilmente senza futuro.
La sua storia finisce su alcuni siti web e la Fondazione “Progetto Africa” decide di offrire alla ragazza la possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro. L’avvocato Maria Luisa Maiello, del foro di Napoli, legale della Fondazione, viene così incaricata di avviare le procedure per farla scarcerare, presentando così al tribunale di Sorveglianza la proposta di assumerla come segretaria del “Progetto Africa”. Un’iniziativa che si propone di aiutare le popolazioni africane ad avere una fonte di reddito direttamente nei loro Paesi di origine.
La richiesta viene accolta e V.T. firma un contratto di apprendistato presso la sede della Fondazione, nell’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine a Ponzano Romano, a nord di Roma. L’avvocato Maria Luisa Maiello, in un comunicato, annuncia l’intenzione dell’organismo di valutare, in futuro, altri casi simili a questo, per offrire, anche ad altri giovani che sono “inciampati” almeno una volta, l’occasione di potersi rialzare trasformando così l’errore in una vera e propria opportunità.