“Imane Khelif è stata squalificata dai campionati mondiali di Nuova Delhi del 2023 in quanto hanno evidenziato nell’atleta i cromosomi XY tipici dell’uomo”. Lo afferma ad Affaritaliani.it il generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, all’indomani della vittoria della pugile algerina Imane Khelif contro l’ungherese Anna Luca Hamori e dopo che il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha detto che è una donna rispondendo alle numerose polemiche di questi giorni e ai dubbi sollevati anche dalla premier Giorgia Meloni.
“Marc Adams (portavoce del CIO, ndr) ha persino ammesso che il Comitato Olimpico si rifiuta di fare test genetici volti a individuare il patrimonio cromosomico perché parrebbero, a suo dire, discriminatori. Come se individuare il sesso tramite il corredo cromosomico togliesse dignità o diritti a qualcuno. Ci sono già 6 discipline olimpiche, fra cui l’atletica leggera, il nuoto, il ciclismo, il rugby, il sollevamento pesi e la vela che escludono la partecipazione di transgender proprio perché ne riconoscono l’iniquità”, spiega Vannacci.
“Negli sport di combattimento, come la boxe, all’iniquità si aggiunge il rischio di procurare danni irreparabili all’avversario. Dobbiamo uscire dal paradigma dell’ideologia gender: la percezione non può sostituirsi alla realtà. Il mondo è reale e mai il riconoscimento della realtà può discriminare o offendere qualcuno. Cominciamo a raddrizzare questo mondo sottosopra”, conclude il deputato europeo della Lega.
L’articolo Imane Khelif, la sentenza di Vannacci: “Ha i cromosomi XY dell’uomo” proviene da Agenzia Dire.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it