sabato, 7 Settembre , 24

Sinner e la finale, Fritz non ha dubbi: “Vinco gli US Open”

(Adnkronos) - Taylor Fritz 'minaccia' Jannik Sinner in vista della finale degli US Open 2024 in programma domani, domenica 8 settembre, a Flushing Meadows con inizio alle 14 americane (le 20 in Italia), in diretta tv su Sky e Supertennis. Lo statunitense sfida l'azzurro, numero 1 del mondo, nel match che vale l'ultimo titolo stagionale…

Ucraina, Zelensky: “Grazie a Meloni per sforzi per pace giusta”

(Adnkronos) - "Ringrazio Giorgia Meloni e il popolo italiano per il loro sostegno e gli sforzi nel ripristinare una pace giusta". Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferendo dell'incontro avuto con la premier Giorgia Meloni a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio, con cui "abbiamo parlato dell'attuazione della Formula di pace,…

Coppa Davis, dopo Sinner anche Musetti dice ‘no’: ecco il team scelto da Volandri

(Adnkronos) - Dopo Jannik Sinner, anche Lorenzo Musetti salta la Coppa Davis. "Dopo un confronto con il capitano, il team e lo staff della Fitp, dove abbiamo valutato la mia attuale condizione psicofisica, e gli obiettivi che ci riguardano da qui a fine anno, abbiamo preso di comune accordo la decisione che non sarò a…

La Biennale Teatro 2024, spazio di desiderio e meraviglia

AttualitàLa Biennale Teatro 2024, spazio di desiderio e meraviglia

Ultima edizione diretta da Ricci e Forte: “Niger et Albus”
Venezia, 17 giu. (askanews) – “Se non riusciamo a immaginare un mondo migliore e più armonioso, non avremo mai i mezzi necessari per ricostruirlo”. Sono partiti da qui i due direttori Stefano Ricci e Gianni Forte per dare vita alla 52esima edizione della Biennale Teatro, intitolata “Niger et Albus”, al termine di un quadriennio di direzione artistica contraddistinto dai colori. Un festival che continua a indagare i confini del teatro di oggi e apre spazi a giovani autori accanto a grandi nomi della scena internazionale.
“E’ il teatro contemporaneo, ma il teatro in genere è abbottonato a quella che è la nostra esistenza e l’esistenza è mutevole, quindi cercare di ingabbiare o di comprendere se c’è quel tipo di teatro o un altro. Il teatro è il tempo che abitiamo e quindi adottiamo quelli che sono gli strumenti a disposizione. E il teatro di oggi sicuramente sembrerà obsoleto fra cinque anni, proprio perché si nutre di tutto quello che riusciamo a respirare intorno a noi, fuori dal teatro. Quindi credo di lasciare quella che è una radiografia di quelli che sono stati questi quattro anni, delle possibilità che il teatro offre a livello planetario”. Stefano Ricci, nel tracciare un’immagine della scena contemporanea in qualche modo traccia anche un bilancio complessivo del quadriennio, nel quale la Biennale Teatro si è mossa con coraggio e attenzione a tante voci diverse.
Anni che hanno cambiato anche gli stessi direttori, come ci ha detto Gianni Forte: “Questi quattro anni mi sono serviti tantissimo per poter fare un esame anche su me stesso. Sono anni che mi hanno aiutato a capire tante cose, di cose che avevo messo da parte, di cose che avevo nascosto dentro di me e non avevo il coraggio di tirare fuori. Credo che questi anni mi abbiano aiutato molto a riprendere fiducia in me stesso, è una cosa che avevo un po’ trascurato”.
La Biennale Teatro del 2024 si è aperta con il collettivo anglo tedesco Gob Squad Theatre e il suo spettacolo “Creation”, irrefrenabile riflessione sulla vita, il tempo, l’opera d’arte e il senso del palcoscenico.Uno spettacolo che traduce la volontà del festival di essere “uno spazio di desiderio, meraviglia, crocevia di dibattiti e confronti”. Che è probabilmente la cosa migliore che ci possiamo augurare.

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