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San Francesco, Mattarella promulga la legge su festa nazionale ma scrive alle Camere: servono correttivi

(Adnkronos) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge che istituisce la festività nazionale di San Francesco, inviando una lettera ai presidenti del Senato, Ignazio La Russa, e della Camera, Lorenzo Fontana, per sottolineare la necessità di provvedere ad una serie di correttivi.   In particolare il Capo dello Stato rileva che

Mostre, ‘Art from Inside’ a Palazzo Reale di Milano

(Adnkronos) - La mostra 'Art from Inside. Capolavori svelati tra arte e scienza', progetto culturale multidisciplinare ideato da Fondazione Bracco e presentato per la prima volta in un grande contesto espositivo come Palazzo Reale di Milano, a partire dal 9 ottobre 2025 fino al 6 gennaio 2026, propone al visitatore una domanda solo apparentemente semplice

Bonifici istantanei, obbligo per banche da domani: la guida sulle novità

(Adnkronos) - Scatterà domani, 9 ottobre, l'obbligo per tutte le banche dell’area Sepa di consentire ai propri clienti l’invio dei bonifici istantanei, già obbligatori in ricezione dal gennaio scorso. Il trasferimento di denaro avviene in tempo reale, con accredito entro dieci secondi, 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Le commissioni non potranno

La denuncia: “Sindacati militari come una casta, si tenta restaurazione. E si ignorano i veri problemi”

PoliticaLa denuncia: “Sindacati militari come una casta, si tenta restaurazione. E si ignorano i veri problemi”

ROMA – Quattro sindacati militari contro altri 18. E con un’accusa molto forte, quella di ricattare il ministero della Difesa per ottenere (o meglio ri-ottenere) una serie di privilegi a discapito di ben più importanti richieste urgenti per migliorare le condizioni dei lavoratori appartenenti alle Forze Armate.

A scagliarsi contro 18 sigle di Esercito, Aeronautica e Marina militare sono i sindacati Itamil, Usami Aereonautica, Silmm, Sum. E dicono questo: “Sotto la maschera del sindacalismo, 18 sigle – dell’Esercito dell’Aeronautica e della Marina (a parte le sottoscritte sigle) – lanciano un ultimatum al ministro della Difesa: se non ci date ciò che vogliamo, diserteremo i tavoli della Funzione Pubblica. Una minaccia elegante, ma con sottointesi molto chiari. E quali sono queste rivendicazioni? Forse più risorse per i militari? Il rinnovo del contratto 25/27? Una riforma previdenziale? La fine del pendolarismo forzato o lo sblocco delle carriere? No, ovviamente no. Le richieste vertono solo su una cosa: il benessere della casta sindacale. Eccole: l’eleggibilità dei Comandanti di Corpo come dirigenti sindacali, prerogative blindate e su misura, inquadramenti di comodo, trattamenti economici vantaggiosi per i distaccati sindacali, garanzie per non perdere grado, carriera… e magari qualche scatto pensionistico. Insomma, ci vogliono riportare a un nuovo Cocer (ma ancora più sfacciato e aderente agli interessi personali di una ristretta cerchia di eletti, dove la priorità non è il militare semplice, ma la poltrona del dirigente e la sua futura pensione dorata)”. È un’accusa e un allarme netto quello che lanciano in una nota congiunta i sindacati Itamil, Usami Aereonautica, Silmm, Sum nei riguardi delle altre 18 sigle esistenti. Al centro il recente incontro che le organizzazioni hanno avuto con il ministro della Difesa e il rischio di una restaurazione del vecchio Cocer (Consiglio Centrale di Rappresentanza del personale militare) e di analoghi privilegi.

“I PROBLEMI VERI DEL PERSONALE RESTANO FUORI DALLA PORTA”

A fronteggiarsi c’è un modo nuovo di vivere il sindacato nel mondo militare e un tentativo, questo l’allarme, di annacquarlo. Inoltre, lanciano l’allarme i sindacati, un “Ufficiale Generale si sarebbe fatto carico di presentare istanze a nome dei sindacati. Il cortocircuito è servito: il vertice gerarchico che parla al governo per conto della base”. E intanto, sottolineano, “i problemi veri del personale restano fuori dalla porta: il FESI è un rebus, gli stipendi stagnano, gli alloggi mancano, il personale è ridotto all’osso, i giovani scappano e i vecchi restano incastrati in carriere bloccate e i sindacati chiedono più tutele per sé stessi”.

Itamil, Usami Aeronautica, Silmm, Sum “si oppongono con forza a questo tentativo di restaurazione del vecchio sistema sotto falso nome. Noi crediamo che fare sindacato significhi: lottare per i diritti di tutti, denunciare le ingiustizie, portare ai tavoli i problemi reali del personale, non accaparrarsi privilegi personali mentre i colleghi fanno i salti mortali per arrivare a fine mese. Noi non vogliamo un nuovo Cocer travestito. Vogliamo dignità per chi ogni giorno indossa l’uniforme. E risposte concrete per chi ha giurato di servire lo Stato, non i sindacalisti”.
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