ROMA – Ancora quattro giorni di navigazione. A quel punto tutte le imbarcazioni della flotta internazionale saranno di fronte a Gaza. Altissimo il rischio che le teste di cuoio dell’esercito israeliano entrino in azione e a quel punto tutto potrebbe accadere, anche l’irreparabile. In passato una analoga iniziativa organizzata da associazioni umanitarie per portare aiuti umanitari ai palestinesi di Gaza era stata presa d’assalto dall’esercito che uccise 10 persone. Oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto un appello agli organizzatori: scaricate gli aiuti a Cipro poi saranno le organizzazioni del Vaticano a portarli a Gaza e distribuirli alla popolazione. L’appello non è stato raccolto, la flotta non cambierà rotta. Perché, hanno spiegato gli organizzatori, ‘ non stiamo facendo nulla di male, stiamo portando aiuti alla popolazione, non ci si può arrendere al sopruso di Israele che viola il diritto internazionale’.
Intanto sulla terraferma italiana i partiti litigano furiosamente: dal centrodestra si accusa l’altra parte di cercare l’incidente per motivi elettorali; dal centrosinistra si urla contro il centrodestra perché fa poco e niente per tutelare la sicurezza non solo della missione umanitaria ma anche degli italiani che partecipano. Ma Israele reagirà, anche con le armi se necessario. È una certezza, ribadita anche oggi dal premier Netanyahu nell’intervento svolto all’assemblea delle Nazioni unite. Mentre i delegati di molti paesi hanno abbandonato l’aula in segno di protesta, Netanyahu ha tirato dritto sfoggiando una cravatta rossa come quella che indossa il suo amico Trump. E come Trump ha mostrato un ego fuori controllo. In mattinata, prima del suo intervento, aveva dato disposizione ai suoi soldati che stanno massacrando i palestinesi a Gaza di piazzare altoparlanti nelle strade per far sentire a tutti il suo discorso all’Onu. Se ne frega di tutti e tutto, andrà avanti e ha detto che finirà il lavoro il più velocemente possibile. Poi si è rivolto ai terroristi di Hamas perché liberino gli ostaggi altrimenti ‘darà loro la caccia’. Poi ha spiegato i motivi della vendetta contro i palestinesi che ha causato finora decine e decine di migliaia di morti: ‘Molti nel mondo non ricordano il 7 ottobre (quando Hamas uccise in un attacco 1.300 cittadini israeliani, ndr) ma noi ricordiamo, Israele ricorda’. Poi ha messo il cappello su tutto il popolo israeliano, anche su quella parte, grande, che in questi anni lo sta contestando in ogni modo. Per lui il 90 per cento dei palestinesi ha gioito e festeggiato il massacro del 7 ottobre, e oggi il 90 per cento degli israeliani è con lui, è d’accordo con la guerra.
Tutte le accuse rivolte contro Israele, anche di genicidio, secondo Netanyahu sono ‘bugie antisemite’ e tutta l’autorità politica palestinese ‘è corrotta sino al midollo’. Nessuna speranza a chi pensa a uno Stato paslestinese. Non ci sarà mai, sarebbe ‘come creare uno stato dell’Isis a un chilometro da New York dopo l’attacco dell’11 settembre… Non ci sarà mai’. E non è vero che a Gaza la popolazione muore di fame, lui la sta sfamando con tonnellate di cibo: ‘diamo 3mila calorie al giorno a ogni persona’ ha spiegato. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha mostrato una grande spilla durante il suo discorso alle Nazioni Unite invitando a inquadrare il Qr che riportava alla strage del 7 ottobre: ‘Così vedrete perché combattiamo e perché dobbiamo vincere’, aggiungendo che ‘il 7 ottobre Hamas ha condotto l’attacco peggiore contro gli ebrei dall’Olocausto, hanno decapitato uomini, stuprato donne, bruciato bambini vivi, questi mostri hanno preso in ostaggio centinaia di persone’. Questo è il personaggio che sta tenendo in scacco tutto il mondo. Sicuro che nessuno, a partire dagli Stati Uniti del suo amico Trump, lo fermerà. Perché anche gli Stati Uniti, lo ha detto chiaramente, quando sono stati colpiti suoi cittadini o suoi interessi hanno fatto le stesse cose che sta facendo lui, scatenando guerre e rappresaglie. Insomma, stando a quanto si è sentito all’Onu, la sua guerra finirà solo fino a quando non sparirà quel 90 per cento dei palestinesi che hanno festeggiato la strage del 7 ottobre.
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