di Antonio Parrella
AVERSA. “Il cane di fuoco”. E’ il libro di Massimo Andrei, edito da Colonnese, che sarà presentato venerdì 22 ottobre (ore 19,30), presso la galleria d’arte Par’bleuibro. Alla kermesse culturale, oltre allo stesso autore, interverranno anche Agostino Nino Ragosta e Gianni Puca.
L’AUTORE
Massimo Andrei è nato a Napoli, dove si laurea in Lettere alla Federico II, con una tesi sulla Storia del teatro. Gli inizi, fin da giovanissimo, sono promettenti: lavora con Ernesto Calindri ed è diretto da Giancarlo Cobelli, Antonio Calenda ed Eugenio Barba.
Compare, in molte produzioni, al fianco di grandi attori del teatro napoletano, quali Carlo Giuffrè e Vincenzo Salemme, con quest’ultimo anche in produzioni cinematografiche. È stato protagonista di testi di due grandi autori e drammaturghi: Annibale Ruccello e Manlio Santanelli.
Passa, poi, egli stesso a scrivere dei testi per il teatro, dirigendo Lunetta Savino in “Tina fai presto, non devi sognare”; ricordiamo anche il testo con musiche “Mareamarè” per il maestro Peppe Barra; “Prima Jurnata”, pièce comica ispirata alla vita e alle opere di Giambattista Basile.
Autore radiofonico e televisivo, realizza documentari storici e spot pubblicitari, senza tralasciare esperienza come regista nel campo cinematografico con Figlio mio e Mater Natura, con il quale vince il Premio della Settimana Internazionale della Critica, il Premio del Pubblico, il Premio ISVEMA e il Premio FEDIC alla 62esima mostra del Cinema di Venezia.
IL LIBRO
E’ una raccolta di racconti che rievocano mondi fantastici, in cui le rose parlano, le cozze si confessano come antiche malafemmine, i carciofi protestano. Nel solco della vivezza dell`oralità di Giambattista Basile e in una interazione continua con il lettore, il protagonista, Nello, è impegnato in ventuno attraversamenti in tre distinte fasi della sua vita che lo vedono bambino, intento all`ascolto del mondo magico della fiaba nazionale, giovane artista, in viaggio alla scoperta di luoghi insoliti e incontri con personaggi bizzarri e di ritorno in una Napoli chiacchierona e caotica, tra i racconti di cuntìsti e parlettère. In un tempo in cui la comunicazione virtuale estrema sembra annullare ogni disposizione all’ascolto, alla scoperta e al ritorno, Massimo Andrei invita il lettore a una narrazione bio, utilizzando una scrittura caratterizzata dallo scambio intenso tra persone reali e finalmente libere.