Piazza Affari tra le peggiori
Roma, 5 ago. (askanews) – Lunedì nero per i mercati a livello globale con una giornata caratterizzata anche in Europa dal cosiddetto sell-off. In chiusura i listini europei hanno tuttavia limitato le perdite pesanti con cui hanno avviato le contrattazioni questa mattina, dopo il tonfo di Tokyo a -12,4%, il peggiore mai registrato, dopo il rialzo di 25 punti del tasso di interesse deciso dalla Banca del Giappone la scorsa settimana e l’apprezzamento dello yen sul dollaro. Francoforte ha perso l’1,73%, Parigi l’1,61%, Londra il 2,03. Male anche Amsterdam e Madrid a -2,34%. Tra le peggiori Milano con il Ftse Mib in calo del 2,26%. Tra i titoli peggiori Nexi a -6,05%, Erg -4,77%, Saipem -4,41% ed Hera -4,%. Vendite anche su bancari Unipol -3,42% ed Mps -3,15%.
I mercati stanno registrando una correzione mentre aumentano i timori di una recessione negli Usa e si fa strada l’opinione di diversi analisti secondo cui la Fed potrebbe arrivare tardi con un primo taglio dei tassi, dopo la decisione della settimana scorsa di non muoversi.
Ad innescare le uteriori vendite di oggi i dati deboli registrati dal settore manifatturiero in Europa: secondo le indagini presso i responsabili degli approvvigionamenti, l’indice Pmi (Purchasing managers index) relativo alle aziende del terziario a luglio è sceso al 51,9 punti, da 52,8 di giugno. Dal fronte Usa il dato preoccupante è arrivato venerdì scorso con l’aumento del tasso di disoccupazione al 4,3% a luglio dal 4,1%, il valore più alto da ottobre 2021, anticipatore di una recessione in arrivo secondo la regola che vede la media a tre mesi del tasso di disoccupazione salire dello 0,5% rispetto al minimo degli ultimi 12 mesi. Wall Street ha aperto infatti con un crollo, con il Nasdaq che ha perso oltre il 6%, l’S&P del 4,7% e il DJ del 2,82%. Tuttavia i listini hanno recuperato con il dato Usa di oggi sulla attività economica nel settore servizi: in luglio ha fatto registrare una espansione dopo la contrazione registrata in giugno. L’Ism servizi, l’indice – redatto dall’Institute for Supply Management – che misura la performance del terziario negli Stati Uniti, è salito dai 48,8 di giugno ai 51,4 di luglio. Le attese erano per un dato a 50,9 punti.
Dopo il dato i listini Usa hanno corretto le perdite e a metà seduta il Nasdaq perde il 2,80%, l’S&P il 2,48$ e il DJ il 2,14. I risultati degli utili pubblicati dalle aziende soprattutto del settore tech la scorsa settimana non hanno soddisfatto le attese e hanno aumentato le preoccupazioni. Anche oggi infatti i cali maggiori sono sui titoli tecnologici.
In rialzo lo spread Btp-Bund che ha chiuso a 151 punti con un rendimento del 3,67% mentre perde terreno il petrolio che viene scambiato a 76,39 dollari al barile per il Brent (-0,65%) e a 73 dollari il Wti (-0,71%).