ROMA – I risultati di Forza Italia e della Lega mettono al sicuro in qualche modo il governo da scosse che qualcuno temeva? “Io non ho mai temuto francamente che potessero davvero esserci delle scosse”. Lo ha detto la premer Giorgia Meloni, ospite di Cinque minuti su Raiuno. “Frequento Matteo Salvini, frequento Antonio Tajani, so che per tutti noi la consapevolezza del compito che abbiamo sulle spalle è molto più forte di qualsiasi eventuale piccolo interesse di bottega, per cui non ho mai pensato davvero che in ogni caso potessero esserci delle scosse, sicuramente però un risultato molto importante perché racconta una cosa che io dico da molto tempo e cioè che il centrodestra può crescere valorizzando le sue specificità, che si può crescere tutti insieme. Diciamo che per parafrasare quello che diceva il maestro Muti, noi siamo una orchestra nella quale ciascuno con la sua parte diciamo costruisce una armonia e mi pare che lo abbiamo dimostrato”. Chiaro il riferimento al discorso del direttore d’orchestra lo scorso venerdì sera all’Arena di Verona.
“GOVERNO FORTE, SU COMMISSIONE ITALIA PROTAGONISTA”
“Un governo solido significa anche che i tuoi interlocutori sanno che avranno a che fare con te, che avranno a che fare con te ancora per diverso tempo e significa anche che l’Italia può essere un’ancora nel caos e nella incertezza che noi viviamo ogni giorno. È sicuramente un elemento di forza, sarà un elemento di forza anche nelle trattative per la prossima Commissione europea”. Meloni ricorda che “il candidato presidente della Commissione prima di andare al Parlamento verrà indicato dal Consiglio europeo, quindi dai leader dei 27 stati membri, a norma di regole l’indicazione spetta al partito che ha avuto più voti che in questo caso il Ppe, quando quella proposta verrà formalizzata la valuteremo perché nel negoziato ci sono diverse questioni che riguardano tutti i ruoli apicali, che riguardano le deleghe dei commissari e quindi anche il commissario italiano e io come sempre decido e scelgo con un unico metro che è quello dell’interesse nazionale italiano, ma sicuramente in questa fase l’Italia sarà protagonista e non spettatrice”.
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