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NAPOLI. Il cardiochirurgo pediatrico Marco Mucerino brevetta una mascherina che cambia colore a seconda della sua funzionalità. Una sostanza contenuta all’interno del dispositivo evidenzia la perdita della sua capacità di protezione

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Il cardiochirurgo pediatrico Marco Mucerino

di Antonio Parrella

NAPOLI. Emergenza mascherine ai tempi del Covid-19. Tanti sono i tipi di DPI in giro in questo periodo di diffusione pandemica del coronavirus. Ci sono, soprattutto, le varie tipologie di mascherine, che dovranno essere usate per molto tempo dalla popolazione italiana e che sono riconoscibili a secondo della sigle FFP2 e FFP3.  Ci sono poi le mascherine monouso chirurgiche.

   Sono tutti dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie. E, come indica il nome, si tratta di strumenti che offrono protezione respiratoria, impedendo o limitando l’inalazione di particelle aerodisperse a seconda della capacità di filtrare l’aria in ingresso. Ed è proprio quest’ultimo l’aspetto chiave perché, a seconda dello scopo per cui vengono impiegate, varia l’efficacia di filtrazione e quindi il livello di protezione assicurato.

   A tal riguardo è sceso in campo anche il dottor Marco Mucerino, cardiochirurgo pediatrico al Policlinico Federico II di Napoli, che ha brevettato un importante modello di mascherina con un sistema di protezione davvero particolare ed unico.

“Le mascherine di protezione – spiega Mucerino – si differenziano per tipologia e capacità filtrante e, naturalmente, devono rispettare alcune norme che definiscono gli standard tecnici e di sicurezza per l’uso cui sono destinate. Pertanto ho studiato un dispositivo che dispone internamente di una sostanza che dimostra in modo chiaro ed evidente la sua funzionalità ed il suo tempo di durata”.

Dottor Mucerino, ma cosa significa tutto questo?

“In pratica le mascherine monouso hanno una durata massima di 8 ore. Trascorso questo lasso di tempo diventano praticamente inefficaci, ma, soprattutto, diventano assai dannose, sia per chi le indossa che per le persone che le stanno vicine. Pertanto ho brevettato un tipo di mascherina che al termine della sua efficacia presenta in una zona circoscritta un cambiamento di colore, visibile a distanza di diversi metri. Dunque questa variazione di colore segnala che quella mascherina ha perso il suo inziale potenziale di protezione ed è diventata praticamente inutile e dannosa”.

Dottor Mucerino, ma quando ha pensato di progettare questa innovativa mascherina?

“L’idea è nata osservando ogni giorno, con attenzione, il modo in cui talune persone indossavano questo dispositivo di protezione, adoperandolo ben oltre il tempo di durata consentito e minando in questo modo seriamente la loro incolumità e la salute pubblica”.

Dottor Mucerino, quali sono i costi e i tempi per realizzare questa importante iniziativa?

I costi saranno molto bassi, intorno ad un euro per mascherina. Inoltre parte del ricavato andrà alla ricerca e a coloro che hanno perso i loro cari a causa del contagio da Covid. Desidero precisare che il brevetto è quasi in dirittura di arrivo e successivamente andrà subito in produzione e distribuzione. Questa operazione è stata resa possibile grazie all’impegno fondamentale del professore Marco Trifuoggi (docente presso l’università federiciana) e a Rossella Fasulo (dottore chimico e informatore medico scientifico)”.

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