La dirigente scolastica Paola Carnevale
In alto, alcune immagini dell’assalto portato a termine da ignoti ai danni dell’istituto “Montale” di Scampìa
di Antonio Parrella
NAPOLI. Neanche la pandemia, dovuta al contagio del Covid-19, ferma l’azione di vandali e malfattori. E così, in barba a tutto e a tutti, hanno approfittato di questo periodo di trasmissione del nuovo coronavirus per portare a termine il loro scellerato gesto.
E certamente non ci avranno pensato due volte prima di agire ed effettuare così il raid al 5° circolo didattico statale “Eugenio Montale” di Scampìa, diretto dalla professoressa Paola Carnevale.
I delinquenti, dopo aver saccheggiato gli armadietti e messo a soqquadro il locale della sala informatica, hanno poi sottratto i vari Pc, privando così la comunità scolastica di un bene prezioso.
Già. Un bene prezioso. Assai. Prezioso, soprattutto, ai tempi della “forzata” didattica a distanza, dove tablet e dispositivi informatici risultano davvero indispensabili per mantenere il “contatto” tra insegnanti e alunni e per garantire altresì una adeguata didattica a tutti i discenti, anche se per via telematica. Un’azione didattica online diventata ormai indispensabile.
Allora la preside Carnevale prende carta e penna e scrive un’accorata missiva agli autori dell’ignobile e deprecabile gesto. Uno scritto dal titolo “Lettera ai ladri di futuro”, nel quale traspare tutta la grande passione per la sua professione e un amore immenso per i suoi tanti studenti in erba.
“Siete venuti a scuola di notte – si legge nell’epistola della dirigente scolastica – avete rotto e sottratto ciò che noi usiamo con attenzione e conserviamo con cura, consapevoli del fatto che, con i pochi fondi che abbiamo, difficilmente possiamo riavere o riparare a breve ciò che avete vandalizzato. Ci avete sottratto degli strumenti utili alla costruzione del futuro, forse anche dei vostri fratelli, figli o nipoti”. Poi la continua.
“Ci avete tolto un po’ di serenità -prosegue il capo di istituto – perché quando ci siamo trovati di fronte a tale scempio è stato davvero difficile non demoralizzarsi: danni alla parete distrutta, macchinetta delle bevande manomessa, oggetti sparsi ovunque, armadietti aperti e divelti, i fili della corrente rotti, antifurto distrutto e poi il “gran finale” computer spariti nel nulla. Già una volta, in occasione simile, ho detto che, nonostante tutto, il nostro lavoro continua e il nostro entusiasmo non cambia”. Aggiunge la preside.
“Per ora andremo avanti senza computer, non sosterremo ulteriormente la vostra mancanza di valori, il disinteresse per la cultura, l’illegalità. Questa volta la scuola aspetterà, il laboratorio per ora sarà più vuoto, ma non lo si può arricchire di oggetti simbolo di scoperta e sviluppo per alimentare la sete di coloro che non vogliono futuro”.
Noi – conclude la preside Carnevale – continueremo a lottare per dare istruzione e guidare all’autonomia, ricorreremo ad altri strumenti a nostra disposizione, useremo meno computer, ma più mente e creatività. Continueremo a dire ai nostri alunni che a scuola c’è uguaglianza, serenità, accoglienza, possibilità di costruire un futuro migliore, nonostante ci sia chi non ci crede e chi, per interessi personali, lede a un’intera comunità”.
Tanta solidarietà alla preside Carnevale è arrivata anche dai dirigenti scolastici degli istituti napoletani.