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NAPOLI. Parte la mobilitazione dell’ordine regionale degli Assistenti Sociali della Campania: l’obiettivo è azzerare i vuoti in organico degli assistenti sociali negli enti pubblici della Regione

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La presidente dell’Ordine, Gilda Panico: “I comuni devono applicare la legge assumendo un assistente sociale ogni 5000 abitanti”

di Antonio Parrella

NAPOLI. “…Da nessuno, ad Uno a Cinquemila”. Ecco il significativo titolo che l’ordine regionale degli Assistenti Sociali della Campania, presieduto da Gilda Panico (nella foto in alto), ha voluto dare al lancio della mobilitazione, che si pone l’obiettivo di azzerare i vuoti in organico negli enti pubblici della Regione, a cominciare dai Comuni dove la legge prevede un assistente sociale ogni cinquemila abitanti, norma del tutto disattesa, soprattutto al Sud. L’iniziativa si è svolta strategicamente con una conferenza stampa nella sede regionale dell’Anci, in via Morgantini. Dunque basta carenze, basta organici ridotti all’osso, basta inadempienze, che minano le politiche sociali. Si cerca quindi di azzerare la carenza di assistenti sociali negli organici degli Enti locali, un forte deficit che impedisce di dare risposte concrete in un settore che sta diventando sempre più strategico per l’avanzamento complessivo della società. Alla conferenza stampa, dopo il saluto del presidente dell’Anci Campania, onorevole Domenico Tuccillo, sono seguiti gli interventi di Gilda Panico, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Campania e degli ideatori della campagna, Andrea Di Fiore, Gennaro Izzo in audio e Paolo Manfredi, consiglieri dell’Ordine. “Gli assistenti sociali – commenta Gilda Panico – sono una figura importante e portante nelle relazioni umane, anello di congiunzione strategico tra i cittadini in condizioni di fragilità e le istituzioni e per questo ora chiediamo con forza ai Comuni di applicare la legge e riempire i vuoti negli organici, assumendo almeno un assistente sociale ogni cinquemila a abitanti. Soltanto in questo modo lo Stato sarà in grado di dare risposte sempre più profonde ed efficaci a chi chiede aiuto, a chi spesso non riesce neppure ad accedere alla minima assistenza. Noi – prosegue Panico – siamo qui a fare la nostra parte, senza risparmio, ma ci devono mettere in condizione di dare un sempre maggiore contributo nella società, verso chi soffre, chi ha gravi problemi nelle famiglie ed esistenziali, a cominciare dai minori. I comuni, però, devono fare altrettanto, applicando la legge e assumendo così almeno il minimo degli Assistenti Sociali previsti nelle piante organiche: uno ogni cinquemila abitanti”. Soltanto al Comune di Napoli sarebbero almeno cento gli assistenti sociali da assumere. Una situazione che nei servizi sociali potrebbe precipitare nei prossimi mesi con il pensionamento di decine di operatori. Questo in una città quotidianamente alle prese con mille emergenze, a cominciare da quella di assistere almeno millecinquecento clochard. Ma la lista è davvero lunga. Si parte dai ragazzi difficili, per finire alle donne vittime di violenza, a quelle sole che chiedono un aiuto per sé e per i propri bambini, cominciando anche da come si fa per ottenere il reddito di cittadinanza. Le storie sono migliaia, ma a dare risposte, a tendere la mano solo un pugno di assistenti sociali anche in quartieri difficili come Secondigliano, San Pietro a Patierno, Poggioreale, Piscinola. Un’emergenza, questa, che ha fatto scattare la mobilitazione dell’Ordine degli Assistenti Sociali. Sarebbero un migliaio i posti di assistenti sociali vacanti nei Comuni della Campania. Alla conferenza stampa è intervenuta tra gli altri anche l’assessore Comunale di Napoli Roberta Gaeta, che, dopo aver fatto una panoramica sul lavoro dei servizi sociali in una grande città, si è apertamente dichiarata favorevole alla mobilitazione dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Campania.

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