di Francesco Gallo
Presso l’ingresso della scuola elementare ‘Baracca-Vittorio Emanuele II ‘ ai quartieri Spagnoli di Napoli, che dopo lavori di ristrutturazione durati quattro anni e costati milioni di euro, ha riaperto solo in parte, si sono radunate a protestare decine di mamme con i loro figli, questi ultimi che hanno indossato magliette con la scritta ‘Voglio la mia scuola’ ed esposto cartelli di appello rivolti alla dirigente scolastica.
“La preside ci deve spiegare – dice una delle mamme presenti al sit-in – cosa manca per riaprire le classi chiuse e per porre fine ai nostri disagi “.
Da anni circa 150 alunni sono dirottati presso un altro plesso distante dalla sede principale e raggiungibile solo a piedi perché mancano ampie strade di collegamento e mezzi pubblici.
‘ ‘Il paradosso – racconta un altro genitore – è che nella scuola dove ora andiamo sono in corso dei lavori con inevitabili disagi dovuti alla convivenza tra bambini e aree di cantiere”.
“Con certezza non sappiamo le ragioni di questa chiusura. La scuola vista da fuori sembra finita ed ai nostri quesiti non vengono date risposte ne tantomeno ci viene detto quanto manca alla riapertura. Nel frattempo – conclude una mamma – ogni ‘santa’ mattina dobbiamo sottoporre i nostri bambini a questa trasferta condividendo il percorso, tra stretti vicoli, con motorini ed auto”.