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Non solo la pistola uccide, ma possono fare ancora peggio le istituzioni

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Non solo la pistola uccide, ma possono fare ancora peggio le istituzioni

Caro Direttore,

secondo la legge italiana ogni cittadino può far valere i propri diritti nei tre gradi di giudizi. Purtroppo, però, non sempre è possibile trovare giustizia, proprio come è accaduto a me.

Sono Paolo Amato, un commercialista della periferia di Palermo, stanco, dopo 12 anni, di subire le conseguenze di chi non solo non rispetta la legge e gli accordi assunti, ma che riesce pure a trovare nelle incongruenze delle istituzioni terreno fertile per calpestare la giustizia degli altri.

Eppure parliamo di contesti nei quali si agisce in nome del popolo italiano, con gli immaginabili effetti negativi su chi era già vittima di un comportamento sleale.

Purtroppo la mia non è solo un’accusa, ma una costatazione di fatti concreti che non possono neanche definirsi più errori in buona fede, e che sono suffragati da sentenze civili e penali, e anche da arbitrati, passati in giudicato.

Mi ritengo una vittima dello Stato o per meglio dire del suo sistema, un sistema che sicuramente non funziona per come dovrebbe in parte corrotto e malato, forse un delirio di onnipotenza di pochi.

Ed allora mi chiedo: La Legge è davvero uguale per tutti? Non sarebbe giusto che chi sbaglia paga, a prescindere dal ruolo che riveste? O questo concetto deve rimanere un’utopia.

Chi scrive è ovviamente fermamente convinto che è dovere di tutti rispettare le istituzioni. Non c’è dubbio, però, che anche le istituzioni devono rispettare e trattare i cittadini nello stesso modo e con pari dignità. Non favorendo parenti e amici limitandosi ad applicare una legge che solo in teoria è uguale per tutti.

Io da 12 anni lotto contro un sistema di giustizia che non dà giustizia, che invece di aiutare chi è nel giusto, di fatto favorisce altri, non sempre in buona fede, dove se denunci gli errori ne paghi pure le conseguenze, riducendo chi fa la denuncia a vittima ed oggetto della vendetta di chi si sente calpestato o scoperto.

L’ex Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero De Raho, durante una relazione tenutasi il 10 dicembre 2018 a Caltanissetta, ha detto che bisogna avere il coraggio di denunciare gli amministratori incompetenti, perché creano un danno di immagine. Paolo Amato l’ha fatto mettendoci la faccia.

Per metterlo a tacere, però sono stati in tanti a scendere in campo, facendo quasi a gara per distruggermi senza bisogno della pistola, anche segnalandomi al mio ordine dei commercialisti e al Consiglio di Disciplina, per avviare un provvedimento nei miei confronti per aver parlato male dei giudici, o con altre accuse tutte infondate, per come ho dimostrato nelle repliche.

La scelta della magistratura di denunciarmi all’Ordine dei Dottori Commercialisti sorge solo dopo vari tentativi di ottenere un colloquio volto a chiarire l’intera vicenda e a mettere una battuta d’arresto a questa lotta al massacro di cui io stesso sono vittima e comunque come contro-esposto.

Mi sono così trovato sottoposto ingiustamente innanzi al proprio Odcec di appartenenza a provvedimento disciplinare e chiamato a difendermi davanti ai colleghi e amici che seppur riconoscano in me un uomo dalle giuste pretese nulla possono davanti le richieste di un “gigante” e alla “Ponzio Pilato” non prendono nessuna decisione, né a favore e neanche contro.

Purtroppo non ho ancora ottenuto la tanto ambita giustizia anche se spesso, questa vicenda mi ha privato di entusiasmo e forze economiche. Ma ancora, nonostante tutto, continuo a credere nella giustizia, e tenterò di ottenerla con tutte le mie forze e in tutte le sedi opportune, anche alla Corte Europea, se sarà necessario.

Ma trovandomi costretto dalle circostanze, nonostante abbia cercato in tutti i modi di risolvere bonariamente la vicenda, per fare chiarezza su tutta la sua vicenda ha dovuto realizzare un docufilm (Vlog) in 7 puntate per raccontare pubblicamente la esatta versione dei fatti, che altre figure istituzionali stanno raccontando in maniera distolta.

Per chi vuole saperne di più i video sono presenti dal primo maggio 2022 nel suo canale YouTube “Amato e odiato – il canale di Paolo Amato” e l’ultima puntata uscirà il 19/06/2022.

                                                                                           Paolo Amato                                                                                                              (Commercialista di Palermo)

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