Milano, 17 set. (askanews) – Torna l’appuntamento con la sostenibilità al cinema al Lucca Film Festival (LFF): il 27 settembre la città toscana ospita la terza edizione di Lucca Film Festival for Future, il concorso dedicato ai cortometraggi che affrontano il tema della sostenibilità ambientale e sociale. Sarà l’attrice Isabella Ragonese a presiedere la giuria che assegnerà il premio del valore di 1.000 euro al miglior cortometraggio in gara. Al suo fianco, il Prof. Marco Gargiulo, professore di linguistica, lingua e cultura italiana all’Università di Bergen in Norvegia, e Gaia Vallese, regista vincitrice del premio stampa, LFF for Future 2024.
Giunto alla sua terza edizione e aperto a registi e filmmakers fino a 35 anni, LFF for Future ha raccolto quest’anno 243 opere da tutto il mondo. Brasile, Canada, Filippine, Francia, Germania, Italia, Svizzera e Stati Uniti sono le provenienze dei dieci corti finalisti selezionati. Dalla fiction al documentario, passando per l’animazione, le opere offrono una panoramica eterogenea sul tema della sostenibilità, esplorando le sfide ambientali e sociali del nostro tempo. Il premio nasce grazie alla collaborazione con Sofidel, azienda attiva nella produzione di carta per uso igienico e domestico, nota in particolare per il marchio Regina e sponsor del Festival.
I corti raccontano la sostenibilità secondo aspetti vari e diversificati. Si spazia dalle storie di comunità che scelgono di vivere in armonia con la natura in “Io Vivo Qui/ Yo vivo aquì” di Filippo Ciccone (Italia, 2024) alla lotta per l’accesso a una spiaggia texana in “Boca Chica” di V??ng Thúy Ái (USA, 2024). Si esplorano legami familiari e generazionali, come nel confronto tra un nonno e un nipote in “Enna” di Emanuele Prestileo (Italia, 2025), e si affrontano traumi del passato attraverso i misteriosi vapori di un ghiacciaio in “Under the Ice” di Michel Nicola Benjamin Kessler e Oesch David (Svizzera, 2025) o il vento che tormenta ex operai di una fabbrica di amianto in “Niederurnen, GI (Malo Vento)” di Anna Joos (Svizzera, 2024). Non mancano sguardi d’animazione su mondi post-apocalittici come in “Le Petit et Le Géant” di Isabela Costa (Brasile/Francia, 2025) e “The Little Ancestors” di Alexa Tremblay-Francoeur (Canada, 2024), fino a storie di speranza come quella di una bambina con un dono speciale in “Genial Energies” di Aloysia Delahaut (Francia, 2025), la resilienza di una famiglia di agricoltori in “Elysian Fields” di Anna-Maria Dutoit (Germania, 2024) e l’incontro surreale di un bracconiere in “Old World” di Roland Cartagena (Filippine, 2024).
Il rinnovato appuntamento con il Lucca Film Festival For Future (che vede coinvolti nell’organizzazione e nella selezione delle opere finaliste i rappresentanti dei 10 Festival della rete “Film For Our Future” e la rete EURASF, “European Network of Science Communicators, Filmmakers, Film Producers and Festival Organizers”) è un esempio di come la sostenibilità ambientale e sociale permei anche il settore culturale, compreso quello cinematografico, all’interno del quale tali tematiche hanno attenzione e spazi sempre maggiori: non solo in festival dedicati, ma anche in quelli generalisti come il Lucca Film Festival.