domenica, 27 Aprile , 25

Monza ko con Gonzalez e Kolo Muani, la Juve torna quarta nonostante il rosso a Yildiz

(Adnkronos) - La Juventus non delude e dimostra di non essere la stessa di Parma, frenetica e imprecisa, giocando bene il primo tempo e soffrendo nella ripresa dopo l'espulsione, diretta di Yildiz. I bianconeri vincono 2-0 contro il Monza all’Allianz Stadium e rispondono alle vittorie di Fiorentina e Roma, rimanendo al 4° posto con 62

Lecce contro la Lega: “Match con Atalanta non si doveva giocare, nessun rispetto per morte Fiorita”

(Adnkronos) - Il Lecce protesta contro la Lega e annuncia che scenderà in campo con un'anonima maglia bianca nel match contro l'Atalanta. La gara si gioca dopo la morte di Graziano Fiorita, il fisioterapista del club pugliese. "L'U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di

Premier League, Tottenham ko 5-1 e Liverpool campione con 4 giornate d’anticipo

(Adnkronos) - Il Liverpool è campione d'Inghilterra con 4 giornate d'anticipo sulla conclusione della Premier League. I 'Reds' conquistano la matematica certezza del titolo grazie al successo casalingo ad Anfield Road sul Tottenham sconfitto con un netto 5-1. Al vantaggio degli 'Spurs' con Solanke al 12' replicano Diaz al 16' Mac Allister al 24', Gakpo

Pellegrini italiani on line con Padre Gabriel a Gaza: ‘La guerra è terribile…”

MondoPellegrini italiani on line con Padre Gabriel a Gaza: ‘La guerra è terribile…”

BETLEMME – “Stiamo bene, però non vuol dire che la guerra non continui ed è terribile”. Raccoglie anche le parole di padre Gabriel Romanelli, parroco di Gaza, il viaggio in Terra santa guidato dal Cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, alla testa di 162 pellegrini partiti in gran parte dal capoluogo emiliano e da altre città del Nord Italia. Nella tappa di Betlemme, da remoto, hanno potuto dialogare ‘in viva voce’ con padre Gabriel: è successo ieri sera, al termine di un giorno che ha visto combattimenti meno vicini a dove si trova; qui tempo fa due donne erano state colpite e uccise da un cecchino proprio dentro la parrocchia.

Lo racconta lo stesso padre Gabriel: “L’altra sera l’esercito era ad un chilometro…”, insomma vicinissimo, “oggi (ieri, ndr) i combattimenti sono più lontani, si sono spostati: c’è un po’ più di calma”. La guerra va e viene, e logora. La “cosa peggiore è che le persone si sentono depresse, sconfitte, hanno sentito parlare tante volte di una tregua” che ogni volta sembra possibile e poi sfuma. In tutto questo, tra non poche difficoltà (acqua, un’ora al giorno di elettricità), “aiutiamo migliaia di persone”: sulla parrocchia di Gaza gravitano 2.200 famiglie “e il bisogno si vede che è enorme”. Si cerca come si può di guarire i malati, “c’è chi vorrebbe andarsene”, chi non riesce e chi ormai “non pensa niente. Tanti fuggono e il mio tornare qui dà un po’ di aiuto”, dice ancora padre Gabriel. Ad esempio, sono ripartite le lezioni (non la scuola) per i bambini, 150 bambini rifugiati. Ma stare “in 500 in parrocchia per otto mesi non è facile”, ricorda il religioso senza comunque smarrire un sorriso.

“La guerra distrugge tutto, però stiamo bene, la fede è solida, preghiamo”, racconta ancora padre Gabriel mentre la connessione va e viene e si mangia qualche parola.
Le ultime, prima di salutarsi, però si sentono bene: “Continuiamo a pregare per la pace, per Israele e per la Palestina, questa guerra non porta niente di buono”. Zuppi dal canto suo promette: “La prossima volta veniamo a trovarti, veniamo presto”.

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