di Francesco Gallo
Quanto era stato disposto con le Ordinanze Dirigenziali n. 1257 del 04/12/2019 e n. 1267 del 06/12/2019 e relativi all’Istituzione, dal 6 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020, del divieto di accesso dei bus turistici nel centro storico della città, proseguirà fino al 5 febbraio 2020. I bus dovranno fermarsi al parcheggio Brin dal quale i turisti saranno trasportati nel centro storico con i taxi collettivi.
Il comune nell’ordinanza spiega che: “La misura si applica al fine di evitare la congestione del traffico veicolare con il conseguente miglioramento del servizio di trasporto pubblico su gomma, sia per gli autobus di linea, sia per i taxi”. Tale proroga del divieto di accesso non piace ai commercianti del centro cittadino: “Abbiamo già registrato un calo sostanzioso degli introiti proprio nel periodo solitamente più florido delle feste natalizie. Ora ci arriva questa doccia fredda, ossia la proroga dell’ordinanza. Così rischiamo di dover lasciare a casa i dipendenti, visto che il flusso di turisti continuerà a scendere fino a febbraio”, denuncia uno dei più noti commercianti del centro storico.
I funzionari dell’amministrazione interpellati rinviano all’ordinanza da cui emerge che: “Le limitazioni all’accesso dei bus rientrano nel piano strategico del comune di Napoli volto a incentivare la mobilità sostenibile e a ridurre, attraverso azioni concrete, le emissioni di CO2 rispetto al 2005 di circa il 25%, entro la fine del 2020. Per il conseguimento di tali obiettivi sono state individuate alcune strategie di intervento, che mirano all’implementazione del sistema di aree ambientali, comprendenti Aree Pedonali (A. P.) e Zone a Traffico Limitato (Z.T.L.) in modo da disincentivare i flussi di attraversamento delle zone centrali di ogni bacino.
L’Amministrazione comunale ha posto tra i suoi obiettivi la salvaguardia della qualità dell’aria, l’incentivazione all’uso razionale dell’energia, sia per il contenimento dei consumi sia per la riduzione di emissioni, nonché il rispetto dei protocolli internazionali in materia ambientale”.