Dati diffusi a presentazione di B2Cheese, a Fiera Bergamo 25 e 26 settembre
Milano, 10 giu. (askanews) – Il 9% del latte vaccino prodotto nell’Unione Europea nel 2023 è arrivato dall’Italia, 13 milioni di tonnellate sulle 145 totali. Una quantità a livello di sistema-Europa che eccede del 39% rispetto ai consumi. Per il made in Italy quello lattiero-caseario è un comparto strategico che detiene il primato nella nostra industria alimentare. Lo scorso anno infatti ha realizzato circa 19 miliardi di euro di fatturato, di cui il 68%, pari a circa 13 miliardi, che arriva dal segmento dei formaggi. A scattare la fotografia è Pwc in una ricerca diffusa in occasione della presentazione di B2Cheese, il salone internazionale organizzato riservato a buyer e operatori del settore lattiero-caseario in programma il 25 e 26 settembre 2024 alla Fiera di Bergamo.
A livello europeo negli ultimi sei anni, la produzione di formaggio da latte vaccino è cresciuta del 6%, con 9,6 milioni di tonnellate prodotte solo lo scorso anno (l’1,4% in più rispetto a un anno prima). L’Italia in questo contesto si pone come il terzo produttore con 1,2 milioni di tonnellate di formaggio, dopo Germania (2,5) e Francia (1,7). La produzione tricolore rappresenta il 13% di quella europea, con una crescita che dal 2018 è stata in linea con l’Ue ( 6%). In questo contesto, vanno Pwc ricorda che i 57 formaggi a denominazione Dop e Igp generano ormai stabilmente più di 5 miliardi di fatturato per volumi che, nel 2023, hanno raggiunto 593.000 tonnellate (45% del totale formaggi) con le Dop Grana Padano e Parmigiano Reggiano a farla da padrone per valore alla produzione.
“Il mercato lattiero-caseario italiano, e in particolare il segmento dei formaggi – ha spiegato Andrea Guerini, senior manager di Pwc illustrando i dati elaborati dall’Ufficio Studi di PwC Italia – rappresenta un comparto altamente strategico per il made in Italy, di cui detiene il primato per fatturato complessivo nell’industria alimentare. L’Italia ha contribuito significativamente all’aumento della produzione europea, che si attesta oggi a 6% rispetto al 2018, e alla crescita dell’export dei prodotti sia intra-Ue che extra-Ue. La trasformazione agroalimentare e l’innovazione tecnologica nel settore, inoltre, impatteranno positivamente sull’intera filiera”.
Il formaggio, che assorbe quasi un quarto del latte prodotto nell’Unione Europea, è protagonista delle esportazioni del Vecchio Continente: su un totale di 61,2 miliardi di export della filiera il 51% arriva dal formaggio, oltre un quarto del quale valica i confini europeo. La filiera lattiero casearia italiane, dal canto suo, nel 2023 ha registrato un saldo della bilancia commerciale positivo per 510 milioni. Elemento determinante per l’intero settore è stato, infatti, l’export che ha registrato un fatturato record di 5,44 miliardi di cui quasi 5 solo di formaggi.
Più del 70% del volume dell’export è realizzato intra-Ue, quota in crescita rispetto al 2022 in risposta a maggiori scambi con Francia, Germania e Spagna, e maggiori difficoltà in Canada, Giappone e Corea del Sud. Crescono anche le esportazioni verso l’Est Europa, le quali negli ultimi 10 anni sono quasi triplicate, spinte principalmente dalla Polonia che ha registrato un 30% a valore rispetto al 2022 anche se sul totale il perso è del 2%. Anche il mercato cinese registra buone performance, diventando la quinta destinazione extra-UE per export caseario.
Le importazioni di formaggi, invece, lo scorso anno hanno raggiunto i 2,6 miliardi di euro, di cui la quasi totalità (96,9%) è realizzato intra-Ue. La Germania si conferma leader con il 45% del totale dei formaggi importati in Italia. Particolarmente rilevante è il comparto dei formaggi freschi (inclusi siero di latte e latticini), spiega Pwc, che rappresentano oltre il 50% di tutti i formaggi tedeschi nel nostro Paese. Per quanto riguarda i formaggi francesi, le importazioni in Italia valgono solamente un quinto delle esportazioni di formaggi italiani verso la Francia.