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ROMA. Mafie, impegno e responsabilità: al via l’iniziativa “Un percorso di Libertà”

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Il programma prevede sei convegni: in campo Università Pontificia Salesiana, Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale e l’associazione contro le mafie “Libera”

Il primo incontro domani, martedì 14 gennaio, presso l’Aula Paolo VI – UPS dell’Università Pontificia Salesiana, in piazza Ateneo Salesiano

di Antonio Parrella

ROMA. Semaforo verde per la serie di sei forum, promossi da Università Pontificia Salesiana, Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale e associazione contro le mafie “Libera”. Al centro della discussione ci sarà un “Percorso di Libertà” su mafie, impegno e responsabilità. Il via domani martedì 14 gennaio (dalle ore 17,30 alle ore 19,00), presso l’aula Paolo VI dell’Università Pontificia Salesiana, in piazza Ateneo Salesiano. Al meeting, dal titolo “Comunicare la legalità nell’era della corruzione sistemica“, interverranno, tra gli altri, il colonnello Sergio De Caprio (Capitano Ultimo), il professor Vittorio Sammarco (giornalista e docente FSC) e il professor Rocco D’Ambrosio (docente di Filosofia Politica PUG). Al convegno di domani faranno seguito altri cinque incontri, sempre di martedì e dalle ore 17,30 alle ore 19 e presso l’Aula CS1- FSC, che si terranno (tra parentesi il titolo dell’happening), il 4 febbraio (Le mafie tra vecchi affari e nuovi volti), il 25 febbraio (Corruzione e mafie: nella cultura il contrasto), 17 marzo (Mafie e vangelo. Quale religiosità tra linguaggi, pratiche e simboli), 31 marzo (Il ruolo della Chiesa contro mafia e illegalità) e 21 aprile (Il racconto delle mafie nelle fiction, nel cinema e nei social). Secondo il giudice Paolo Borsellino, assassinato a Palermo da Cosa Nostra il 19 luglio 1992, nella strage di via D’Amelio, insieme ai cinque agenti della sua scorta, era indispensabile parlare del fenomeno mafioso, perché non si tratta soltanto di affermare che le mafie sono “ladre e assassine”, ma perché si trasformano, cambiano pelle e volti, e tendono sempre a rendersi invisibili. E perché, prima ancora che una questione criminale e giudiziaria, si tratta di un fenomeno che affonda le sue radici in una dimensione sociale, come in quella economica e culturale. Dunque quale migliore scelta di discuterne proprio presso una sede Universitaria e in un mondo accademico legato in modo peculiare alla Chiesa. Infatti, malgrado le modernizzazioni e le continue evoluzioni, c’è “un’ossatura religiosa”, che da sempre le attraversa e le caratterizza: dai linguaggi alla simbologia, dai riti interni al rapporto con la devozione popolare, all’approccio che sempre cercano con la religiosità ufficiale. L’obiettivo dei sei convegni organizzati è quello di proporre un percorso per approfondire e conoscere meglio gli affari che cambiano, le connessioni con la corruzione, le narrazioni e i racconti delle mafie oggi, quale rapporto con il vangelo, ma anche quale impegno da parte della Chiesa e della società per contrastarle.

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