Antonio Di Stasio, Spa manager e beauty consultant
Di Stasio è titolare del “Tempio di Venere” di San Nicola La Strada e direttore del “Cascade” di Campo Tures (Bolzano). Ben 60 dipendenti che non possono ancora riprendere il lavoro.
di Antonio Parrella
SAN NICOLA LA STRADA (CASERTA). L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha messo in ginocchio anche il settore del benessere, con migliaia di centri di fitness e cura delle persone costretti a rimanere ancora chiusi. Ma tale situazione, che persiste dallo scorso marzo in seguito al D.P.C.M., potrebbe avere effetti davvero devastanti per questo settore dal punto di vista economico e molti centri potrebbero definitivamente non riaprire al termine delle limitazioni poste dal Governo. Secondo Antonio Di Stasio, Spa manager e beauty consultant, i centri di benessere e per la cura delle persone potrebbero già riaprire, rispettando, naturalmente, un adeguato protocollo di sicurezza per il contenimento del contagio da coronavirus.
“Purtroppo – spiega Di Stasio, titolare del Tempio di Venere di San Nicola La Strada e Direttore del Cascade di Campo Tures in provincia di Bolzano – anche per la prossima data di apertura del 18 maggio, i codici che identificano i centri di benessere (codici attività Ateco 96.04.10 e 96.04.20) non vengono proprio menzionati. E solo io, tra Caserta e Campo Tures (Trentino Alto Adige, ndr), ho già una sessantina di dipendenti che non possono ancora riprendere a lavorare, con pesanti ripercussioni sui loro bilanci familiari e sulle stesse finanze societarie per i mancati incassi a causa la forzata inattività di oltre due mesi”. Ma i servizi offerti hanno evidenziato l’importanza per la salute.
“Le nostre attività – prosegue Di Stasio – sono volte a migliorare la qualità di vita, attraverso corretti comportamenti di vita, come anche una sana alimentazione, regolare esercizio fisico, alternato a riposo e svago. Sono tutte funzioni che, oltre ad un beneficio metabolico, hanno dimostrato ancora una maggiore efficacia nel contenimento dello stress per aumentare il benessere psicofisico con conseguente innalzamento delle difese immunitarie”.
Pertanto i centri termali e di benessere sono sempre stati un valido strumento di medicina generale preventiva per la tutela della salute pubblica. La valenza di tale approccio è stata riconosciuta da oltre un decennio anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha definito la salute come “uno stato di benessere fisico, psichico e sociale. Poi Di Stasio elenca le misure che propone per la riapertura delle attività.
“Sono misure a tutela degli operatori, dei pazienti e degli ospiti – chiosa il manager casertano – verranno disposte la misurazione della temperatura corporea all’ingresso del centro, il test sierologico veloce una volta alla settimana a tutti gli operatori del Centro, l’obbligo per gli operatori di indossare dispositivi di protezione individuale durante il massaggio e durante i trattamenti e in tutte le altre situazioni in cui si viene a stretto contatto con l’ospite e/o il paziente”.
Inoltre per coloro che accederanno ai centri termali e benessere saranno a disposizione gel, o di soluzione idroalcolica, igienizzante per le mani sia all’ingresso che all’interno dei percorsi benessere e delle pratiche termali. Sarà effettuata, almeno due volte al giorno, anche l’igienizzazione delle principali superfici di contatto con le mani con idonei detergenti e verrà utilizzato materiale monouso, o sterilizzato, durante il massaggio e i trattamenti.
“Particolare attenzione – aggiunge Di Stasio – sarà riservata alla disinfezione dell’acqua utilizzata in tutte le vasche per la balneazione, o per la balneoterapia, con cloro in misura maggiore di 0,5 ppm come richiesto dalla legge per le piscine, o con altri igienizzanti, ma con l’obbligo del rispetto dell’obiettivo di avere una conta batterica minore di uno nei tamponi che dovranno essere eseguiti con cadenza mensile in autocontrollo, oltre che dagli organi di vigilanza”. Inoltre gli ingressi ai centri termali e benessere potranno avvenire esclusivamente su prenotazione ed in modo scaglionato per evitare assembramenti.
“Ci sarà un contingentamento degli ingressi per assicurare un migliore distanziamento sociale e per rispettare un rapporto tra ospite e spazio disponibile sempre maggiore di 10 metri quadrati – precisa Di Stasio – questo può essere costantemente monitorizzato attraverso i gestionali o attraverso l’utilizzo di apparati che il cliente potrà portare con sè durante la sua pausa benessere. Poi l’organizzazione degli accessi agli spogliatoi ed alle docce per assicurare il distanziamento sociale (minimo 1 metro tra una persona e l’altra) e sanificazione dell’aria attraverso l’apposizione di lampade UVC sulle mandate”.