“Il provvedimento del governo sulla scarcerazione dei boss? Meglio tardi che mai, è arrivato comunque un provvedimento. C’è soddisfazione, è una battaglia che sto facendo da tempo, già da prima dei tumulti nelle carceri del 7-8 marzo. Spero non sia solo questo, c’è ancora altro da fare, anche da un punto di vista amministrativo. Ovviamente la tutela della salute deve essere salvaguardata in maniera assoluta, ma anche la sicurezza pubblica è un valore costituzionale a tutela dei cittadini. Se dei mafiosi che sono ancora pericolosi vengono messi in libertà viene minata fortemente la sicurezza pubblica”. Lo ha detto Catello Maresca, sostituto procuratore di Napoli, commentando il decreto legge sulle scarcerazioni approvato in Consiglio dei ministri, ai microfoni di Marià Adamo in un’intervista realizzata per Mattina 9, il morning show in onda su Canale 9 – 7 Gold.
“I commentatori si preoccupano dell’eccessiva invasività dell’antimafia: personalmente sono sempre stato convinto che il giudice debba sapere tutto e avere gli elementi su cui determinarsi. Mi sembra positivo che ci possa essere un parere, ovviamente non vincolante, che offra la possibilità di far conoscere al giudice anche altri elementi che magari erano fino a quel momento coperti da segreto investigativo”.
“Se in questi giorni ho pensato di lasciare la magistratura? No – ha spiegato Maresca – Per me è come una seconda mamma. Certamente lo scoramento e l’amarezza di fronte ad alcune notizie sono sentimenti umani. Ma riprendo con ancora più forza e vado avanti nell’interesse del paese: lo Stato vince sempre”.