Lo afferma Gerardo de Dilectis, presidente dell’Anc di Napoli annunciando l’adesione degli iscritti partenopei alla manifestazione di protesta dei professionisti
NAPOLI – “L’incessante svilimento delle nostre professionalità e competenze, conseguente all’avvento del cosiddetto ‘fisco telematico’, non ci consente di procrastinare ulteriormente un’azione decisa e risoluta. L’essere diventati dei semplici applicatori di norme non derivanti neanche più da fonti primarie ma, piuttosto, da comunicati dell’Agenzia delle Entrate o del Mef ed essere considerati dei meri tecnici informatici non è assolutamente più tollerabile”. Lo ha detto Gerardo de Dilectis, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti di Napoli, annunciando l’adesione degli iscritti partenopei allo sciopero proclamato da tutte le organizzazioni sindacali di categoria in maniera unitaria per il prossimo 30 settembre con l’astensione dalle attività in attuazione del vigente codice di autoregolamentazione”.
“Stiamo subendo una situazione di fatto che sta portando anche ad un mutamento, in senso peggiorativo, del rapporto con i contribuenti che ci ha trasformati in una sorta di ‘sottofunzionari’ dell’AdE, attraverso i quali vengono pagate tasse ed imposte, senza una preventiva ed opportuna pianificazione necessaria per le imprese che hanno la necessità di rispondere alle esigenze del libero mercato e violando sistematicamente lo Statuto del Contribuente”.
“In sostanza – ha aggiunto de Dilectis – si sta svilendo la fondamentale attività professionale di consulenza economica che ha da sempre rappresentato il reale valore aggiunto e, soprattutto, la vera gratificazione per il nostro notevole ed essenziale impegno quotidiano. Senza considerare l’enorme stress a cui siamo sottoposti, insieme ai nostri collaboratori e congiunti, dovuto alle continue ed incessanti scadenze tassative che costringono a lavorare giorno e notte con subordinazione totale per le casistiche previste”.
“Lo sciopero è una dimostrazione necessaria – ha evidenziato il numero dell’Anc Napoli – per sottolineare, ancora una volta, il fallimento di coloro che avrebbero dovuto condurci verso la digitalizzazione tributaria”.
“L’iniziativa messa in atto dai commercialisti italiani – ha concluso de Dilectis – si configura su due fronti: il primo (che riguarda i giorni 30 settembre e il 01 ottobre) prevede il mancato pagamento degli F24 esclusivamente di competenza dei commercialisti e degli esperti contabili, con l’auspicio che vengano accolte le istanze ed il governo rimetta nei termini per i pagamenti omessi. Il secondo punto (dal 30 settembre al 07 ottobre) è relativo all’astensione di noi commercialisti dalle udienze presso le Commissioni tributarie”.