L’ex presidente la insulta e ne propone altri, ma pesa il fattore Walz
Roma, 9 ago. (askanews) – Per la prima volta dall’inizio della campagna elettorale, Donald Trump si trova a dover rincorrere la sua rivale, la vice-presidente democratica Kamala Harris, che è in forte recupero nei sondaggi e sembra vivere un momento di grazia anche sui social media. Un segnale chiaro di questa situazione nuova è arrivato con l’accettazione da parte di Trump del faccia a faccia proposto dalla Tv ABC per il 10 settembre, da lui inizialmente snobbato, cercando invece di imporre a Harris un solo dibattito sulla Tv di destra a lui vicina, Fox News. Trump, parlando in conferenza stampa in Florida, ha cercato di mascherare il cedimento rilanciando e proponendo altri due dibattiti Tv: oltre a Fox il 4 settembre anche su Nbc il 25. E, al suo solito ha insultato l’avversaria: “Non ha rilasciato un’intervista. Non può farne, è incompetente”Trump ha anche detto in conferenza stampa che ci sarà “un passaggio delle consegne pacifico” dopo le elezioni, ma ha alimentato i dubbi aggiungendo di sperare “che saranno elezioni oneste”. Diversi analisti americani hanno notato che il tycoon sembra ora puntare sui dibattiti, proprio come era accaduto in passato a Biden, per risollevare una campagna che sta perdendo visibilmente spinta e iniziativa. Nel frattempo Kamala Harris si è detta “felice” di poter affrontare l’avversario, riservandogli una stoccata: “Sono felice che alla fine ha accettato il dibattito del 10 settembre, lo attendo con impazienza e … spero che si presenterà”.Buona parte della nuova linfa della campagna di Harris sembra provenire dal suo candidato alla vice-presidenza, il governatore del Minnesota Tim Walz, che per ora si è rivelato una scelta azzeccata. Oltre a dare equilibrio verso il centro a una candidata considerata più di sinistra rispetto a Biden (è bianco e moderato, e viene da uno stato del Northern Midwest), Walz si è rivelato un oratore energetico e capace di entrare in sintonia con i cittadini anche con battute estranee al politically correct tipico dei democratici, contrastando i repubblicani sul loro terreno, senza scendere però troppo in basso: come quando ha coniato quello che è diventato un tormentone anche sui social media, definendo i repubblicani “sballati” e con “idee sballate” (“weird”). In un evento elettorale in Michigan, Walz ha mostrato di saper parlare al pubblico dei sindacati, come la potente United Auto Workers (Uaw), che restano fondamentali per i democratici soprattutto ora che Trump e il suo candidato vice J.D.Vance cercano di presentarsi come paladini della working-class contro i “poteri forti” di banche e finanza: “In queste elezioni c’è una scelta semplice: in che direzione andiamo, come sarà il nostro paese? Lo sapete?, l’abbiamo detto, Trump la porterà indietro. Noi non torniamo indietro”