Home Mondo VIDEO | Chi ha visto Walz e Vance? Il dibattito tv tra i candidati vice di Harris e Trump, con toni civili e poche gaffe

VIDEO | Chi ha visto Walz e Vance? Il dibattito tv tra i candidati vice di Harris e Trump, con toni civili e poche gaffe

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VIDEO | Chi ha visto Walz e Vance? Il dibattito tv tra i candidati vice di Harris e Trump, con toni civili e poche gaffe

ROMA – Israele, come prima domanda. E poi aborto e immigrazione. Con toni civili e qualche gaffe è andato in scena il dibattito televisivo vice-presidenziale tra Walz e Vance. Uno scontro prevedibilmente meno drammatico di quello tra i candidati Presidente Harris e Trump. Walz e Vance hanno evitato di attaccarsi a vicenda, concentrandosi invece sui rispettivi compagni di corsa alla Casa Bianca. Un match molto più politico del precedente, che probabilmente sposterà pochissimo in termini di voti. Il senatore Repubblicano dell’Ohio ha vinto ai punti: più tranquillo ed efficace del governatore Dem del Minnesota.

La crisi in Medio Oriente è stato l’innesco del dibattito. Vance che Walz hanno tergiversato, cercando di non esporsi su un eventuale appoggio all’intervento militare di Israele contro l’Iran. Vance ha detto che spetta a Israele scegliere cosa fare.

Sull’aborto – uno dei temi più complicati per i Repubblicani – Walz ha seguito la linea di Harris ed parlato di storie personali. Ha citato il caso di Amanda Zurawski, a cui è stato negato l’aborto in Texas nonostante gravi complicazioni di salute durante la gravidanza e di una ragazza del Kentucky che da bambina è stata violentata dal patrigno ed è rimasta incinta. “Se non conoscete donne come loro, presto lo farete”, ha detto. Walz ha anche criticato la posizione Trump-Vance secondo cui spetta ai singoli Stati decidere sull’accesso delle donne all’aborto: “Non è così che funziona. Sono diritti umani fondamentali. Abbiamo visto la mortalità materna salire alle stelle in Texas, superando molti altri Paesi nel mondo”

Vance, in elegante completo blu, cravatta rosa, appesantito dal trucco e dal gel nei capelli, ha convinto di più sul lato estetico, più abituato alla scena mediatica del rivale. Ha schivato con disinvoltura la domanda sulla crisi climatica “bufala” per lamentarsi invece di quanti soldi siano stati spesi per i pannelli solari. Si è rifiutato di ammettere che Trump avesse perso le elezioni del 2020.

Parlando di immigrazione Walz ha avuto buon gioco nell’accusare Trump e Vance di aver demonizzato gli immigrati a Springfield, in Ohio. Secondo Trump gli immigrati haitiani mangiano gli animali domestici. E poi ha parlato della storia di Harris in California, dimostrando che il vero obiettivo, sia per lui che per Vance, era quello di esaltare i precedenti dei loro capi piuttosto che vendere al pubblico i propri.

Vance ha ovviamente attribuito ad Harris la responsabilità del numero di persone in aumento vertiginoso che hanno attraversato il confine sotto l’amministrazione Biden. Vance però non è riuscito a spiegare come avverrebbe la “la più grande deportazione nella storia del nostro Paese” annunciata da Trump. Alla domanda se l’amministrazione Trump avrebbe separato i genitori immigrati dai loro figli cittadini statunitensi, Vance si è rifiutato di rispondere per ben due volte.

Verso la fine del dibattito, è stato chiesto a entrambi di parlare delle sparatorie nelle scuole americane. Vance ha definito il problema una “roba terribile” prima di cercare di incolpare Harris della diffusione di armi illegali tra la popolazione. Walz è stato più schietto: ha detto di aver incontrato i genitori dei bambini uccisi nella sparatoria nella scuola di Sandy Hook e ha detto che “la nostra prima responsabilità è verso i nostri figli”.

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