ROMA – “L’ho già detto tante volte, questa storia della seconda carica dello Stato, deve essere letta nella maniera corretta: l’unica cosa per cui un presidente del Senato è seconda carica dello Stato è che il cerimoniale ti assegna una sedia vicino al presidente della Repubblica, non ci sono altri fondamenti giuridici sull’ordine delle cariche dello Stato, solo da cerimoniale. E siccome da parte mia non c’è mai stata né l’ambizione, neanche il desiderio di contare cariche, soprattutto quelle molto più buone, e per l’impossibilità e per il desiderio, io credo che non ci si debba stupire se cerco di fare con la massima imparzialità il lavoro di presidente del Senato, mentre continuo a rimanere, come mi consente il regolamento, iscritto al gruppo di Fratelli d’Italia”.
Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa, durante la presentazione del libro “La nuova guerra contro le democrazie” di Maurizio Molinari presso il Mondadori bookstore in Galleria A. Sordi a Piazza Colonna.
La possibilità per il presidente del Senato di sottrarsi a un confronto politico non è scritta da nessuna parte, precisa La Russa, “tanto è vero – spiega – che la norma regolamentare del Senato, prevede che sia iscritto a un gruppo e io sono iscritto al gruppo di Fratelli d’Italia. Se avessero voluto che uno non esprimesse la sua opinione, se non bipartisan, dovevano dire ‘sottrato alla iscrizione ai gruppi’ e ‘obbligato a essere non iscritto o iscritto al gruppo Misto’. Invece no. Tutti i presidenti del Senato, chi più che meno…Perché qualche presidente del Senato è stato più bipartisan di me anche fuori dal dovuto? Perché si preparava ad altri incarichi ai quali io non intendo. Proprio non appartiene ai miei desideri e alla mie possibilità…”.
“Ma in caso di impedimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella?”, viene chiesto infine a La Russa. Lui sbuffa, prima fa un gesto scaramantico con la mano (il gesto delle corna) e poi dice: “Ma noooo…mi sono toccato…”.
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