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Marcell Jacobs a Belve: “Chi parla di doping mi dà fastidio”

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Vino, all’enologo Marco Zito il “Premio Gambelli 2025” di Aset

AttualitàVino, all'enologo Marco Zito il "Premio Gambelli 2025" di Aset

E’ responsabile della produzione nelle Cantine di Terenzuola
Milano, 24 feb. (askanews) – E’ Marco Zito, responsabile della produzione nelle Cantine di Terenzuola, il vincitore del “Premio Gambelli 2025”, riconoscimento che ogni anno l’Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana (Aset) e il network di giornalisti “IGP – I Giovani Promettenti”, assegna al miglior enologo under 40 che rispecchi lo spirito di Giulio Gambelli nella vinificazione.
La targa, dedicata al “Maestro del Sangiovese” scomparso nel 2012 e di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita, è stata consegnata dal presidente di Aset, Leonardo Tozzi, assieme ai familiari di Giulio Gambelli e al presidente del Consorzio Chianti Classico, Giovanni Manetti, che ha ospitato e sostenuto l’evento.
Classe 1992, nato a Livorno ma di origini campane, Marco Zito ha studiato Viticoltura ed Enologia e successivamente Produzioni agroalimentari e gestione degli agroecosistemi presso l’Università di Pisa laureandosi con il massimo dei voti. Parallelamente ha conseguito il Diploma in Scienze Agrarie presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. In concomitanza con la fine del percorso universitario ha svolto un periodo di ricerca in Australia, presso l’Università di Adelaide. Negli anni ha maturato diverse esperienze lavorative: nel Sannio, in Australia nella rinomata Barossa Valley, presso l’azienda Gaja a Bolgheri e da Antinori in Maremma.
“Spesso, quando si parla di espressività di un vino, si tende a focalizzarsi sulla varietà e sul territorio, dimenticando il fattore più importante: le persone del territorio che coltivano l’uva e fanno vino” ha commentato Zito, spiegando che “dalla vigna alla cantina, c’è una cura e dedizione, di donne e uomini, che permettono ad una varietà e ad un territorio di esprimersi in maniera identitaria. Così come Gambelli fu illustre interprete dell’identità del Sangiovese in Toscana, noi, a Terenzuola, abbiamo cercato di fare lo stesso con il Vermentino della Lunigiana”.
Oltre alla targa, al vincitore va anche un premio di 1.500 euro, reso possibile grazie al sostegno di alcune delle aziende di cui Giulio Gambelli fu storicamente amico e consulente. La prossima edizione del premio è in programma nel 2026 a Montepulciano ospite del Consorzio del Vino Nobile.
Foto di Gianluca Moggi

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