sabato, 20 Settembre , 25

Andria, rider di 18 anni muore nello scontro con un’auto

(Adnkronos) - Un rider di 18 anni è morto in un incidente ad Andria. Il ragazzo, in servizio, intorno alle 23.30 si è scontrato con un'auto in viale Virgilio, all'angolo con via Ospedaletto e viale Orazio. Sul posto i sanitari del 118 che hanno trasportato la vittima all'ospedale di Andria. Inutili i tentativi di rianimare

Udinese-Milan oggi in Serie A: orario, probabili formazioni e dove vederla

(Adnkronos) - Il sabato di Serie A si chiude con Udinese-Milan. Oggi, 20 settembre, i rossoneri affrontano in trasferta i friulani nella quarta giornata di campionato. La squadra di Allegri ha cominciato la stagione con una sconfitta contro la Cremonese, rialzandosi poi con i successi contro Lecce e Bologna. I bianconeri hanno invece sette punti

Ruba auto mascherato da Gigi D’Alessio, arrestato 26enne

(Adnkronos) - Ruba auto mascherato da Gigi D'Alessio per ingannare le telecamere, ma viene bloccato e arrestato dai carabinieri dopo un inseguimento. Il 26enne, pugile stabiese, è stato arrestato dai carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Castellammare di Stabia proprio durante uno dei concerti del cantante.   La scorsa notte una pattuglia ha incrociato

Ponte sullo Stretto intitolato a Garibaldi? I neoborbonici in rivolta: “Meglio ‘delle Due Sicilie’”

PoliticaPonte sullo Stretto intitolato a Garibaldi? I neoborbonici in rivolta: “Meglio ‘delle Due Sicilie'”

ROMA – “I monarchici sabaudi dell’Unione Monarchica Italiana hanno inviato alla presidente Meloni la richiesta di intitolare a Garibaldi il ponte sullo stretto. Ammesso che davvero si faccia quel ponte, i neoborbonici hanno inviato alla premier un breve dossier (con documenti) per chiederle di evitare quel nome e di dedicarlo magari alle Due Sicilie, coerentemente con gli aspetti storici e geografici di quei luoghi”. Lo si legge in una nota del movimento Neoborbonico.

“Garibaldi – dicono – non fu affatto “simbolo della libertà e della fraternità tra i popoli”. E lo riconobbe, dopo il 1860, lui stesso dichiarando che “non avrebbe rifatto la via dell’Italia meridionale temendo di esservi preso a sassate” (1868). Altro che “libertà e fraternità” giacobine/massoniche: i popoli del Sud furono deportati, massacrati o incarcerati e, dopo, costretti ad emigrare. L’unificazione non fu affatto il frutto di un “movimento popolare” se diamo un occhio ai numeri (circa 50.000 i “garibaldini” in grandissima parte del Nord tra disertori sabaudi e misteriosi congedati) e alla eroica resistenza (quella sì, popolare) definita in maniera mistificatoria ‘brigantaggio’. Garibaldi non fu affatto il simbolo della ‘indipendenza dalle pressioni straniere’, come dimostrano ormai documenti e tanti libri inoppugnabili e come dimostrano addirittura le recenti dichiarazioni del re d’Inghilterra che ha rivendicato il ruolo della sua nazione “nella unificazione italiana”.
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